OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Otto medici all'epoca in servizio nei penitenziari di Pescara e Prato, rischiano di finire a processo, con l'accusa di omicidio colposo, in relazione alla morte del pentito Domenico Cricelli. L'ex affiliato alla 'ndrangheta calabrese era ritenuto figura credibile e particolarmente affidabile dai magistrati anti-mafia. Morì a 51 anni, nella casa di Montesilvano in cui viveva sotto protezione, il 13 maggio del 2019.
Il giorno prima scrisse un biglietto, che in seguito il figlio consegnò alla polizia, chiedendo che il proprio corpo venisse sottoposto ad autopsia, al fine di accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità.
Alle stesse conclusioni è giunto il sostituto procuratore Gabriella De Lucia, che contesta agli indagati di non avere agito secondo quanto prescritto dall'ars medica: sei degli otto medici ebbero modo di visitare Cricelli nel carcere di Pescara, gli altri due nel carcere di Prato. A febbraio dovranno comparire davanti al gup per la decisione sul rinvio a giudizio.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino