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Keiko Fujimori non si arrende. La candidata di destra alle elezioni presidenziali in Perù è uscita sconfitta contro il rivale di sinistra Pedro Castillo, che ha ottenuto il 50,2% delle preferenze (circa 74.000 voti di differenza). Ma la figlia dell'ex dittatore ha chiesto al tribunale elettorale del Paese l'annullamento del risultato in 802 seggi, circa 200.000 voti. Qualche ora fa Castillo si è proclamato vincitore delle elezioni, con il 99,82% delle schede scrutinate.
In una conferenza stampa, la candidata presidenziale del partito di destra Fuerza Popular ha dichiarato di aver ricevuto nelle ultime 48 ore moltissime informazioni riguardanti irregolarità nel processo elettorale. «Sono state scrupolosamente analizzate dall'équipe legale del nostro partito e per questo motivo abbiamo presentato le azioni di nullità per 802 seggi a livello nazionale».
«Ma non è tutto - ha proseguito Fujimori - perché se si aggiungono anche i potenziali 300.000 voti contenuti nei verbali di 1.200 seggi per cui esistono obiezioni (nel portale dell'Ufficio nazionale dei processi elettorali ne risultano però solo 880, ndr), e che pure sono stati inviati al Jne, stiamo parlando del fatto che vi sono ancora in gioco 500.000 voti».
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