PERUGIA - La ferita all'altezza del fegato? L'ha subita per dividere due persone che stavano litigando. È quanto emerge dalle indagini dei carabinieri, al lavoro...
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Ecco cosa sono riusciti a ricostruire i carabinieri della Compagnia di Perugia, al lavoro con i militari della Stazione di Corciano, grazie alle testimonianze ma soprattutto al video girato da chi era presente fuori dal locale alle 4 del mattino di domenica. Mentre il ventenne ha rischiato di essere ferito anche in maniera molto più grave (sembra chiaro che il colpo sia stato sferrato con l'intenzione di fare male davvero e non solo per allontanare o spaventare), infatti, chi era intorno a lui ha preferito accendere la videocamera del cellulare. Ed è grazie a quelle immagini – acquisite subito dai militari, coordinati dal pubblico ministero Mario Formisano - che i carabinieri stanno stringendo il cerchio intorno all'aggressore. Che, sempre in base a quanto si apprende, sarebbe di origini straniere. Quel volto e quella rabbia avranno presto un nome e cognome.
Di certo, per fortuna il ventenne è in miglioramento: le condizioni in cui è arrivato in ospedale non hanno mai fatto preoccupare per la sua vita, ma sicuramente se l'è vista brutta. Caduto a terra dopo il colpo, con il sangue che gli usciva dal corpo, la chiamata al 118 e la corsa al pronto soccorso. E qui, al Santa Maria della misericordia, l'operazione d'urgenza per l'emorragia interna conseguente alla ferita.
Non sono ancora chiare le motivazioni che hanno portato all'esplodere della violenza, con la lite che sarebbe iniziata in un parco della zona e proseguita fino all'area antistante il locale (che comunque non è al centro degli accertamenti). Qualunque sia il motivo, nulla giustifica una reazione così violenta, sia tra le persone che stavano litigando inizialmente, sia nei confronti del ragazzo che ha solo cercato di far ragionare la persona con l'arma in mano e si è beccato la coltellata. A proposito dell'arma – si parla, come detto, di un punteruolo -, non sarebbe ancora stata trovata, né sul luogo del ferimento, né lì intorno. Evidentemente l'aggressore l'ha portata via con sé o forse l'ha buttata molto più lontano, dopo essere scappato una volta visto il ragazzo a terra con la macchia di sangue che gli si allargava sulla maglietta. Ma la sua fuga sarebbe ormai vicina alla fine. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino