PERUGIA - Espulso per motivi di sicurezza dello Stato. Si tratta di un marocchino di 29 anni, imam nella centralissima via dei Priori. Ad annunciare l'espulsione, avvenuta...
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Il terrore e l’odio predicati a due passi dal cuore della città, lungo la centralissima via dei Priori. Instillati in prediche, anche recenti, dirette alle menti e ai cuori di chi lo stava a sentire. Le esortazioni a «sterminare i non credenti» a «tagliare loro la testa» e ancora a «sacrificare la propria vita per Allah». Ventinove anni, da sette monitorato dalle forze dell’ordine, senza una fissa dimora e dunque difficile da rintracciare: questi, i tratti salienti del marocchino espulso giovedi dalla polizia per terrorismo.
Prima gli studi all’università per Stranieri, poi la svolta verso la radicalizzazione. «Allo stato era senza permesso di soggiorno e fonti di reddito. Lo straniero - riferisce il Viminale - era stato già segnalato alle forze di polizia nel 2010 in quanto imam e responsabile del centro di preghiera di via dei Priori, nel capoluogo umbro, nonché per i suoi rapporti, ancora attuali, con un connazionale già oggetto di attività info-investigative svolte dalla Digos perugina in ragione della sua accertata contiguità con gli ambienti dell’estremismo islamico».
Inoltre, «il marocchino espulso è stato oggetto di mirati approfondimenti investigativi in quanto, in occasione di una predica recentemente tenuta a Perugia, avrebbe divulgato messaggi dal tenore radicale, invocando il taglio della testa per i non credenti e invitando i presenti, se chiamati da Allah, a sacrificare la propria vita». Rintracciato a Perugia, in relazione alla sua condizione di irregolarità, è stato rimpatriato dalla frontiera dell’aeroporto di Bologna con un volo diretto a Casablanca. Assieme a lui, espulso un altro marocchino nella zona di Brescia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino