E adesso arriva anche la peste bubbonica. Le autorità della regione cinese della Mongolia Interna hanno posto in isolamento un intero villaggio dopo la morte di un...
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L'otto luglio scorso le autorità della stessa regione avevano chiuso diverse località turistiche a seguito della conferma di un caso di peste bubbonica a Bayannur. Cinque punti panoramici nelle praterie limitrofe erano stati banditi ai visitatori, insieme all'intera regione circostante. A novembre 2019, sempre nella Mongolia Interna, si registrarono alcuni casi di peste bubbonica e polmonare legati a marmotte o conigli selvatici consumati poco cotti o crudi.
Intanto, l'autorità sanitaria cinese ha dichiarato di aver ricevuto ieri segnalazioni di 31 nuovi casi confermati in Cina continentale, di cui 25 trasmessi internamente. Nel suo resoconto giornaliero, la Commissione Sanitaria Nazionale oggi ha detto che tutti i casi trasmessi internamente sono stati riportati nella Regione Autonoma dello Xinjiang Uygur. Sono stati anche segnalati sei nuovi casi importati, di cui due a Shanghai e uno ciascuno nelle province dello Zhejiang, dello Shandong, dello Hubei e del Guangdong. Secondo la commissione, ieri sono stati riportati cinque nuovi casi sospetti a Shanghai mentre non sono stati segnalati decessi relativi alla malattia.
Il Mattino