Pezzi di mandorla nei bronchi, bimba di 16 mesi operata e salvata

Pezzi di mandorla nei bronchi, bimba di 16 mesi operata e salvata
Una bambina di 16 mesi ha rischiato il soffocamento per alcuni pezzi di mandorla finiti nei bronchi. A salvarle la vita, nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, sono...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una bambina di 16 mesi ha rischiato il soffocamento per alcuni pezzi di mandorla finiti nei bronchi. A salvarle la vita, nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, sono stati i medici dell'ospedale Maggiore di Parma, dove è stata operata d'urgenza. La piccola, residente con la famiglia a Correggio, nel Reggiano, il 30 dicembre aveva messo in bocca una mandorla e aveva iniziato a tossire, diventando cianotica. La madre era riuscita a togliere alcuni pezzi, ma nelle ore successive la bambina ha continuato ad avere forti crisi di tosse, dimostrando poco appetito. Verso le 23 dell'ultimo dell'anno è stata portata al pronto soccorso di Carpi e da lì, dopo una visita, trasferita a Parma, dove dalle 3 alle 5.30 è stata sottoposta ad un delicato e complesso intervento da parte dell'equipe di pneumologia ed endoscopia toracica guidata da Angela Majori. Nel bronco che porta al polmone sinistro c'erano anche alcune parti di guscio, estratte dai medici che hanno così salvato la bambina.


I pezzi, messi in bocca ma tecnicamente inalati, erano finiti nel bronco probabilmente a causa della masticazione non ancora efficace della piccola. La madre si era accorta di non essere riuscita a toglierli tutti e lo ha fatto presente ai medici del pronto soccorso di Carpi, che hanno attivato i colleghi dell'azienda ospedaliera-universitaria di Parma, centro di riferimento per questo tipo di emergenze ed è stato organizzato il trasferimento notturno. L'intervento è perfettamente riuscito: «La bambina sta bene», ha detto Majori, pneuomologo interventista che ha voluto ringraziare i colleghi Francesca Mensi, Federico Martello, Raffaele D'Ippolito, oltre al «personale infermieristico e del comparto di otorinolaringoiatria e il mio maestro Angelo Gianni Casalini, direttore dell'unità complessa di pneumologia endoscopica toracica». A marzo 2017 nella stessa stessa struttura ospedaliera erano stati salvati dal soffocamento, per aver inalato frammenti di cibo, tre bambini nel giro di 24 ore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino