Politologo iraniano arrestato a Milano, è accusato di una truffa da 18 milioni sul grano

Politologo iraniano arrestato a Milano, è accusato di una truffa da 18 milioni sul grano
Un cittadino iraniano Habibolah Mohammad Chahaki, soprannominato Amir Chahaki, è stato arrestato a Milano dalla polizia italiana in esecuzione di un mandato di arresto...

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Un cittadino iraniano Habibolah Mohammad Chahaki, soprannominato Amir Chahaki, è stato arrestato a Milano dalla polizia italiana in esecuzione di un mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità giudiziarie dell'Iran per il reato di truffa internazionale aggravata. Chahaki ha vissuto a lungo in Bielorussia: è un medico e analista politico abbastanza noto, intervistato più volte da media internazionali come la Bbc, in particolare sul conflitto in Ucraina. Secondo le accuse a suo carico, avrebbe compiuto una truffa da 18 milioni di dollari ai danni dello Stato iraniano relativamente a partite di grano vendute tra Stati Uniti e Bielorussia. Nella vicenda, che avrebbe aspetti ancora da chiarire, l'uomo ha tuttavia espresso chiaramente il proprio rifiuto ad essere estradato, sostenendo che se dovesse rientrare in Iran «verrebbe ammazzato in pochi minuti», come ha riferito uno dei legali che lo assiste, Alexandro Maria Tirelli. Habibolah Mohammad Chahaki lo ha detto questa mattina durante un'udienza davanti alla Corte di appello di Milano.

LE POSIZIONI CRITICHE

Chahaki, che avrebbe anche costituito una banca insieme con tre potenti soci iraniani, ha più volte criticato il governo di Teheran per le posizioni del Paese sia nel conflitto russo-ucraino che in quello tra Israele e Hamas. «Al di là delle ordinarie istanze che formuleremo innanzi alla Corte d'appello di Milano, chiederemo al ministro della Giustizia Carlo Nordio di esercitare la sua prerogativa di richiedere la revoca della custodia cautelare», ha anticipato l'avvocato Tirelli, che è anche direttore dell'Alta Scuola Estradizioni. Il legale ha parlato di «persecuzione politica», e del fatto che «l'Italia non potrebbe mai consegnare il nostro uomo a un Paese che calpesta i diritti umani in maniera sanguinaria e appoggia apertamente Hamas».

 

 

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Il Mattino