Sarà la cordata formata da Fincantieri-Salini-Impregilo a ricostruire il Ponte di Genova. La scelta, secondo quanto risulta al Messaggero, è stata fatta nella tarda...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ponte Morandi, da Renzo Arbore a Tommaso Paradiso, il video appello: «Venite a Genova»
L'obiettivo di Bucci, che ha trattato sino a notte fonda, era quello di evitare ricorsi di tipo e, ovviamente, eventuali ritardi nella ricostruzione del viadotto che, secondo alcune stime, costerà circa 470 milioni di euro. Soldi che, a giudizio del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e dello stesso esecutivo, dovrebbero essere pagati da Autostrade ma che lo Stato è pronto ad anticipare qualora la società del gruppo si opponga.
Tornando alla gara, non è un mistero che al gruppo di Pordenone non siano piaciute le ripetute prese di posizione dei 5Stelle a favore del gruppo d'aziende in cordata con Fincantieri. E non è escluso che proprio su questo punto ci possano essere delle ripercussioni di tipo legale.
LA LUNGA CORSA
Come noto, la cordata Salini Impregilo con Fincantieri ha puntato sul progetto di ponte ispirato da Renzo Piano, mentre Cimolai aveva risposto con quello dall'ingegnere e architetto spagnolo Santiago Calatrava. Proprio Bucci, come accennato, visto che il governo non intende rinunciare al contributo di Fincantieri per dare un marchio pubblico alla ricostruzione, alla fine ha ceduto. Del resto una alleanza tra i due sfidanti non è stata mai veramente sul tavolo. Un'idea, peraltro di incerta realizzazione, che il commissario ha scartato per evitare di perdere altro tempo. Bucci dovrà comunque spiegare a Cimolai perché si è presa una strada diversa da quella indicata dalla valutazione tecnica.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino