Due perizie della difesa, ma anche un veloce rinvio di due giorni, sono i fatti che hanno aperto il processo contro la donna di Prato accusata di atti sessuali con minore e...
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Il giudice Francesco Pallini ha rinviato ogni decisione a venerdì prossimo sul tipo di rito con cui celebrare il processo. Ma se i difensori della donna non provvederanno a colmare la lacuna, è verosimile che prevarrà la prima opzione, cioè il giudizio immediato, cioè il processo ordinario arrivandoci senza l'udienza preliminare, così come chiesto dalla procura. A far notare che mancava la procura speciale nel fascicolo è stato l'avvocato dei genitori del 15enne, che peraltro si sono costituiti parte civile.
Un dettaglio formale, ma decisivo per perfezionare l'istanza della difesa. La 31enne si trova ancora agli arresti domiciliari e non è andata alla prima udienza. Suo marito invece si è presentato stamane in tribunale. Lui è imputato di "alterazione di stato", reato che l'uomo avrebbe commesso dichiarando di essere padre del bambino che sua moglie ha avuto dal minorenne.
«Ho la coscienza pulita, affronto il processo a testa alta come faccio con la vita di tutti i giorni», ha detto ai cronisti entrando al Palazzo di giustizia il marito. L'accusa sostiene che l'uomo sapesse che il figlio non era suo prima del parto, avvenuto la scorsa estate. A difenderlo è lo stesso collegio della moglie, gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri. I difensori hanno presentato due relazioni al giudice: una perizia psicologica per «dimostrare l'impossibilità dell'assistita di reiterare il reato» - funzionale a ottenere un'attenuazione della misura - e una relazione che fa leva sulla presunta inattendibilità del 15enne, il quale ha reso dichiarazioni in un incidente probatorio.
I pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli sostengono che la donna avesse avuto coscientemente relazioni sessuali con l'adolescente sin da quando questo aveva 13 anni.
Il Mattino