Mercoledì 19 luglio una delegazione del Gruppo Precari Uniti del Cnr incontrerà il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Inoltre, restano da chiarire le tipologie di contratto che vengono intese “flessibili” e, soprattutto, se gli assegnisti di ricerca rientrano in questa categoria: per loro la legge prevede solo una quota riservata nei concorsi da bandire. Tutti i lavoratori precari, in servizio nei vari istituti del Cnr, sottolineano in una nota, «ricoprono un ruolo fondamentale nonché strategico: sono infatti impegnati su progetti ed attività di indiscusso valore scientifico ed economico, tant’è che ogni anno permettono al Cnr di essere tra i primi enti europei per produzione scientifica e, cosa non di second’ordine, di chiudere ogni anno con un bilancio in entrata di circa 1,2 miliardi di euro, raddoppiando il contributo Foe (Fondo Ordinario per il finanziamento degli Enti e istituzioni di ricerca) di 510 milioni di euro che il Miur elargisce al Cnr. Nonostante ciò, tutti i precari sono rimasti bloccati da anni in queste tipologie di contratto “economicamente vantaggiose” per l’ente. Anche per i ricercatori aventi diritto alla stabilizzazione gli effetti positivi della legge rischiano, inoltre, di essere vanificati dalla scarsa disponibilità finora dimostrata dai vertici del Cnr a recepire lo spirito della legge stessa».
Qualche dato per capire. Dal 2010 ad oggi, su 10.000 dipendenti il Cnr è passato da 7300 TI a 6600 tempo indeterminato, al contempo i lavoratori precari (tempi determinati, assegnisti di ricerca, Co.Co.Co., e altri) sono passati dall’essere 3000 a 4000, portando al 40 per cento la forza precaria del Cnr. Le cause principali sono da ricercarsi sia nell’abbattimento del Foe riservato al Cnr (passato da 627 milioni di euro del 2010 a 510 milioni di euro del 2017) che nel congiunto blocco assunzionale che non ha permesso al personale precario di rimpiazzare tutti quelli che sono andati in pensione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino