Predellino 3.0 Fi, Berlusconi cerca la svolta all'indomani del voto tedesco

Predellino 3.0 Fi, Berlusconi cerca la svolta all'indomani del voto tedesco
ROMA. All'indomani del voto tedesco, in Forza Italia spira più forte il vento di destra che si oppone a una larga coalizione post voto. «Non possiamo essere servi...

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ROMA. All'indomani del voto tedesco, in Forza Italia spira più forte il vento di destra che si oppone a una larga coalizione post voto. «Non possiamo essere servi della Merkel, serve una politica alla Orban», è l'appello rivolto ad Arcore da chi punta all'accordo con il Carroccio senza se e senza ma. La volontà di Berlusconi, alla vigilia di una serie di incontri romani questa settimana con i vertici del Ppe, è però quella di tenere la barra al centro senza rinunciare all'alleanza con la Lega. E prende corpo addirittura il progetto di un nuovo predellino per dar vita a un nuovo partito azzurro che raduni forzisti e centristi sotto un unico simbolo. Temi ancora non definiti, ma che danno il senso del lavorio in atto tra Arcore e palazzo Grazioli.


Al Cavaliere in qualche modo lo schema tedesco potrebbe anche andare bene. Raggiungere il 33% come la Cancelliera, lasciando agli altri partiti della coalizione il 13%. «Solo un centrodestra a guida moderata può vincere, per arrivare al governo serve il traino di Forza Italia», il suo convincimento. La battaglia è sulla leadership. Salvini rimase silente dopo il voto francese che ridimensionò la Le Pen, ma ora con il crollo della Cdu-Csu si sente ringalluzzito: «Altro che voto di paura, xenofobia, razzismo e intolleranza, è stato ha sottolineato - un voto di libertà, di futuro e di speranza». Il capo lumbard rivendica il suo sostegno a Afd, il partito tedesco dell'ultradestra, e allo stesso tempo non ha intenzione di fare un passo indietro sulla candidatura a premier.

E la partita vuole giocarsela fino in fondo anche Meloni che da Atreju ha detto di sentirsi pienamente legittimata a scendere in campo. Quella foto di Atreju, con Salvini e Meloni insieme a rappresentare un centrodestra de-berlusconizzato, non è affatto piaciuta al Cavaliere. «Di Salvini non si fida ma per ora si va avanti così, aspettiamo le elezioni del 5 novembre», spiegano i big azzurri. Berlusconi e Salvini si studiano a distanza. I pontieri stanno lavorando ad un incontro nei prossimi giorni, ma non è affatto detto che ci sarà. In ogni caso l'offerta arrivata dal Pd a Fi di sganciarsi dai partiti estremisti è stata declinata. Nei giorni scorsi chi in Fi non vede di buon occhio l'accordo con Musumeci ha tentato di convincere il Cavaliere a smarcarsi, a trovare un'intesa sotto banco con il candidato dem Micari, piuttosto che «consegnarsi» ad un governatore che potrebbe fare un accordo con M5S dopo il voto. Niente da fare: l'ex premier punta alla vittoria in Sicilia e alle politiche «servirà anche la Lega ma questo il suo diktat dovrà essere un moderato a guidare l'alleanza».


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