Coronavirus, Primark avverte: «L'epidemia minaccia le forniture globali di abbigliamento»

Coronavirus, Primark avverte: «L'epidemia minaccia le forniture globali di abbigliamento»
L’Associated British Foods (ABF), proprietaria di Primark, ha avvertito che potrebbero esistere problemi di approvvigionamento se i ritardi nelle fabbriche in Cina causati...

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L’Associated British Foods (ABF), proprietaria di Primark, ha avvertito che potrebbero esistere problemi di approvvigionamento se i ritardi nelle fabbriche in Cina causati dall'epidemia di Coronavirus dovessero proseguire nel tempo. Tuttavia l’azienda risulta “ben fornita di copertura per diversi mesi” senza subire particolari “impatto a breve termine”




ABF, fa sapere l’Independent, ha dichiarato che sta valutando i piani per mitigare l'impatto del Coronavirus su Primark, compresa la possibilità di aumentare la produzione da parte di fornitori in altre regioni.
La ditta FTSE 100 ha anche affermato di avere alcune operazioni alimentari in Cina, con le sue fabbriche AB Mauri, AB Agri e Ovaltine nel paese, che operano a capacità ridotta a causa di “vincoli di manodopera e logistica”.
Il gruppo ha dichiarato che le vendite di Primark nella prima metà dell'anno finanziario sono aumentate del 4,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un aumento del 3% in Inghilterra data anche dal maggior numero di negozi in strada. La società ha affermato che le vendite nel Regno Unito sono state “particolarmente buone” a novembre e dicembre, ma si sono “indebolite” a gennaio e febbraio.

ABF ha fatto anche sapere che le entrate della sua attività nel settore dello zucchero dovrebbero migliorare, grazie ai maggiori prezzi nell'UE e delle maggiori vendite da esportazione. Il settore alimentare dell'azienda infatti ha visto i ricavi in ​​linea con le aspettative, mentre i profitti sono migliorati rispetto allo scorso anno, dato che ha beneficiato della riduzione delle perdite nelle attività Allied Bakeries, che produce pane Kingsmill. Anche un altro settore, quello del tè Twinings, ha registrato vendite più elevate rispetto allo scorso anno, trainato dalla crescita sia del tè nero che del tè alle erbe. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino