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Conny è un'imprenditrice che opera in Puglia e che lavora da diversi anni nell'ambito degli eventi solidali aeronautici in particolare ciò che riguarda i voli in mongolfiera. Recentemente le era stato diagnosticato un tumore inoperabile al cervello e così Conny aveva deciso di affidarsi ad un luminare del settore per trovare una giusta cura al suo male. Ma, contrariamente a ciò che si pensi, a salvarla è stato un professionista dell'ospedale generale regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti.
Conny stessa ha deciso di raccontare la sua storia attraverso una lettera inviata a La Gazzatta del Mezzogiorno, ringraziando pubblicamente il medico che le ha salvato la vita: «Mi chiamo Conny, lavoro con le mongolfiere e i bimbi. Lo scopo del mio lavoro è donare un sorriso per la ricerca, un lavoro improntato a sostenere la ricerca portata avanti dall’Associazione Matteo Coveri Onlus che si impegna a raccogliere fondi da destinare all’Università di Firenze, così da aiutare la ricerca per bloccare tumori rari infantili e generare molecole e farmaci per tumori come il Glioblastoma. Il mio racconto non ha un collegamento casuale con l’università di Firenze, proprio perché la persona a cui oggi devo la vita ha studiato in questa Università. Parlo del mitico dottor David Giraldi, toscano, di 40 anni, una persona meravigliosa, un Dottore con la D maiuscola, una persona magica, come è stato magico l’incontro casuale con lui».
«Nel 2020 mi hanno diagnosticato una massa cerebrale molto grande di 4 centimetri, a cui nessuno è riuscito a dare nome e cognome. Si tratta di una massa particolare che porta con sé un elevato rischio di morte: richiedendo di poter fare una biopsia ricevevo sempre lo stesso consiglio, ossia quello di tenere tutto sotto osservazione, così come ho fatto.
«La Puglia ha un ospedale di eccellenza italiana, il Miulli, con un dottore mitico come lui. Non bisogna andare tanto lontano: il dottor Giraldi, pare uscito da una fiction di quelle americane, dove operano proprio come ha operato lui, con la musica in sala operatoria, quella che sapeva sarebbe piaciuta a me, perché me l’ha proprio chiesto prima dell’intervento che canzone avrei preferito ascoltare durante l'operazione. Così con il sottofondo anni ‘80 l'equipe guidata dal dottor Giraldi e composta dal dottor Salvatore D’Oria, dottor Domenico Murrone, dottor Giuseppe Salamone ed il dottor Alberto Tomatis hanno rimesso in piedi la mia vita! Un grazie non sarà mai abbastanza».
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