Mezz'ora di esercizio fisico quotidiano per 5 giorni a settimana basterebbe a prevenire una morte su 12. Un effetto salvavita che non vale solo per lo sport vero e...
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Il lavoro, descritto come il più ampio sui benefici dell'attività fisica, è firmato dal team di Scott Lear della McMaster University canadese. All'inizio della ricerca i partecipanti hanno fornito informazioni relative alle proprie condizioni sociali ed economiche, agli stili di vita e alla storia medica. Inoltre, hanno risposto a un questionario che indagava sulla quantità e sul tipo di movimento che facevano nell'arco di una settimana tipo. Quindi sono stati seguiti per almeno 3 anni, e per almeno 7 sono stati registrati malattie cardiovascolari e decessi.
Lear e colleghi hanno così calcolato che 150 minuti di esercizio fisico alla settimana riducono del 28% le probabilità di morte per tutte le cause e di un quinto le patologie cardiache. Ancora superiori i vantaggi per i più attivi: camminare velocemente per oltre 750 minuti a settimana abbatte del 36% il pericolo di morire prematuramente. Soprattutto, i risultati indicano che "non è necessario correre, nuotare o sudare in palestra: vanno bene anche i lavori domestici - assicurano gli scienziati - o la strada fatta a piedi per recarsi in ufficio".
"Andare in palestra è meglio", precisa Lear, riconoscendo tuttavia che "non abbiamo molto tempo da trascorrere" fra step e tapis roulant. "Se possiamo camminare per andare al lavoro oppure a pranzo, anche questo ci aiuterà".
L'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda agli adulti di età compresa fra 18 e 64 anni almeno 150 minuti di attività fisica moderata ogni settimana, nonché esercizi di rafforzamento muscolare almeno 2 giorni alla settimana. Ebbene, il lavoro canadese ha verificato che se la popolazione mondiale seguisse i consigli dell'Oms, in 7 anni si eviterebbe l'8% dei decessi globali.
"I nuovi dati rafforzano il messaggio secondo cui l'esercizio fisico è la medicina migliore che abbiamo a disposizione per ridurre il rischio di morte precoce - commenta sul 'New Scientist' James Rudd, docente di Medicina cardiovascolare all'università inglese di Cambridge - Se un'azienda avesse un farmaco efficace tanto quanto l'attività fisica, avrebbe fra le mani un blockbuster da miliardi di dollari e meriterebbe il premio Nobel". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino