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Caccia russo Su-35 precipita vicino alla costa di Sebastopoli. "Forse colpito da fuoco amico"
Un aereo militare russo, un caccia russo Su-35, è precipitato oggi vicino alla costa di Sebastopoli, in Crimea. Lo ha detto il governatore della città, Mikhail Razvozhayev, aggiungendo che il pilota è stato tratto in salvo dopo essere riuscito ad azionare il seggiolino eiettabile. Lo riporta l'agenzia Interfax. Secondo il governatore, l'aereo è precipitato a circa 200 metri dalla costa. «Vedo che i social media ucraini pubblicano molte cose diverse», ma «non c'è stato alcun danno a strutture civili», ha affermato ancora Razvozhayev. Secondo alcune fonti anche di lingua russia il caccia potrebbe essere stato abbattuto da "fuoco amico", ovvero da un missile lanciato della stessa contraerea russa o da un altro velivolo delle forze aerospaziali di Mosca.
Non sarebbe la prima volta che questi incidenti accadono alle forze armate russe da quando hanno invaso l'Ucraina e anche con conseguenze ben peggiori: proprio a ridosso della Crimea, sul Mar d'Azov (Sebastopoli si affaccia invece sul Mar Nero), all'inizio dell'anno è precipitato un aereo spia A-50, un awacs, per la guerra elettronica, da 300 milioni di dollari con almeno 16 persone di equipaggio.
Di Su-35, bireattore bisonico, aereo di quarta generazione avanzata in linae dal 2014 dopo una lunghissima gestazione che affonda nell'era sovietica, le forze aerospaziali ne hanno un centinaio. Una perdita non indifferente, quindi, quella di oggi, e altrettanto imbarazzante per Mosca.
Kiev denuncia: Diecimila famiglie senza corrente nel Donetsk
Più di 10.000 famiglie, nella parte occupata dai russi dell'oblast di Donetsk, sono rimaste senza elettricità «per settimane». Lo ha riferito il il Centro di resistenza nazionale ucraino. Proseguono intensi, intanto, i combattimenti nella regione. Gli insediamenti in prima linea nell'oblast di Donetsk sono sottoposti quotidianamente ad attacchi russi, che provocano numerose vittime civili e distruzioni su larga scala. «A causa della guerra, molti lavoratori del settore energetico hanno lasciato i territori temporaneamente occupati - ha affermato in un rapporto il centro, gestito dalle forze speciali ucraine - La situazione dell'approvvigionamento energetico è più difficile nella città di Horlivka e in alcuni quartieri di Donetsk, il capoluogo della regione».
Il Mattino