Putin alleato di Parigi: «Isis come Hitler»

Putin alleato di Parigi: «Isis come Hitler»
MOSCA «Insieme come contro Hitler». Lo slogan è già stato coniato dai parlamentari della Duma, mentre il presidente Putin ha dato mandato ai suoi militari di coordinare i...

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MOSCA «Insieme come contro Hitler». Lo slogan è già stato coniato dai parlamentari della Duma, mentre il presidente Putin ha dato mandato ai suoi militari di coordinare i piani di attacco in Siria contro l'Isis insieme ai francesi. Così la retromarcia ufficiale di Mosca sulle cause della tragedia dell'aereo dei turisti in Sinai, inattesa fino a pochi giorni fa, rafforza la posizione federale nella sua politica estera mediorientale e provoca una breccia in quel muro occidentale, erettosi con la “riunione” della Crimea alla Madrepatria.




Russi e francesi sono stati colpiti a tradimento. I primi con una bomba - presumibilmente ad orologeria - collocata nel ventre di un velivolo civile, la cui presenza è stata certificata ieri dall'ex Kgb; i secondi con un massacro per le strade di Parigi.

Per non essere da meno - soprattutto mediaticamente - il Cremlino ha fatto lanciare immediatamente missili da un sottomarino in navigazione nel Mediterraneo, poche ore dopo che l'Eliseo aveva fatto spianare degli obiettivi «nemici» dai suoi bombardieri. Mosca vorrebbe mettere in piedi una vera alleanza anti-terrorista insieme a Parigi, mentre Washington e Londra frenano decisamente. Troppi i pericoli per imbarcarsi in un'azione del genere. L'emotività gioca a volte brutti scherzi. Ma il prossimo 26 novembre al Cremlino, Putin ed il collega Hollande inizieranno a mettere le carte sul tavolo: gli attuali alleati o gli ex sono stati avvertiti.



In passato, dagli inizi degli anni Novanta alla metà degli anni zero, la Russia ha già vinto una volta la guerra contro il terrorismo «estremista» di stampo pseudo-religioso e vi è riuscita utilizzando strategie sofisticate e chiacchierate. La complessità del suo compito era evidenziata dalla presenza di ben 20 milioni di musulmani tra la sua popolazione. Adesso la situazione si ripete, ma il campo di battaglia è all'estero, lontano da casa.



«Come alleati» è necessario coordinarsi con le forze navali francesi, è l'ordine perentorio impartito da Vladimir Putin all'incrociatore «Moskva» dislocato davanti alle coste siriane. Torna subito alla mente la storia delle 4 imbarcazioni della classe Mistral che Parigi doveva consegnare ai russi per l'indignazione di americani e baltici, ma lo scoppio della crisi ucraina ha fatto saltare l'affare.



In Siria il Cremlino ha deciso di schierare anche 25 bombardieri strategici a lungo raggio con partenza dalla Russia ed una decina di satelliti, posizionati adesso sul Medio Oriente. Il nuovo piano di azione, appena approvato, prevede il doppio delle missioni. I militari di Mosca l'hanno già comunicato agli occidentali. Qualche settimana fa russi e americani si sono accordati su come non pestarsi i piedi in Siria e su come evitare incidenti. Fino a ieri il Cremlino ha usato una cinquantina di velivoli ed elicotteri; il suo contingente è composto da circa 1600 uomini. Tornando alla tragedia dell'A321 del 31 ottobre scorso, l'Egitto rigetta la conclusione dell'intelligence federale sull'“atto terroristico”. Sono possibili tutti gli scenari; l'inchiesta non è ancora finita, ha dichiarato il ministro dell'Aviazione del Paese africano, Hussan Kamal.









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Il Mattino