Putin salta anche il galà dell'hockey: tutti i dubbi sulla salute dello Zar

Putin salta anche il galà dell'hockey: tutti i dubbi sulla salute dello Zar
Il viso gonfio, i tremori e, infine, le assenze. L’aggravarsi delle condizioni di salute del presidente russo Vladimir Putin, pur non trovando ancora un qualsiasi risvolto...

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Il viso gonfio, i tremori e, infine, le assenze. L’aggravarsi delle condizioni di salute del presidente russo Vladimir Putin, pur non trovando ancora un qualsiasi risvolto di ufficialità, restano centrali nel dibattito internazionale che sta accompagnando le giornate del conflitto tra Russia e Ucraina. A fare rumore questa volta è l’assenza dello Zar dalla partita di gala dell'XI All Russian Hockey Festival tra le squadre amatoriali della Night Hockey League. Un match al quale prendono parte le stelle dell'hockey russo e celebrità di vario titolo ideato nel 2011 dallo stesso Putin che lo aveva mancato, negli anni, in una sola circostanza. Era il 2013 e quella volta furono ufficialmente problemi di salute a tenerlo lontano dal ghiaccio di Sochi. Questa volta, invece, le motivazioni del forfait presidenziale non sono mai arrivate. Ed ecco, dunque, che si è ri-innescato il tam tam sul peggioramento delle sue condizioni. Che, in assenza di informazioni ufficiali dal Cremlino, oscilla tra l’ipotesi di un cancro, probabilmente alla tiroide, e quella del morbo di Parkinson.

Tutto è cominciato con le prime apparizioni dopo l’attacco in Ucraina. In quei video e in quelle riprese tv, Putin appare con il viso notevolmente gonfio, possibile reazione ai farmaci per contrastare l’avanzata del tumore. Poi arrivano i filmati degli incontri ufficiali. In quello con il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko mostra tremori pronunciati alle braccia e alla gambe e, addirittura, non passa inosservato un dettaglio: durante il colloquio Putin si aggrappa quasi ai braccioli della sedia, quasi a voler impedire tremori troppo evidenti alle braccia. Una scena simile si rivede in occasione del faccia a faccia di qualche settimana dopo con il ministro della Difesa Sergei Shoigu: in quell’occasione il leader russo passa larga parte del colloquio con le mani strette intorno agli spigoli del tavolo. I tremori si rivedono, poi, notevolmente, durante la messa di Pasqua, quando compaiono anche delle smorfie improvvise sul volto. Mentre alla parata del 9 maggio per il Giorno della Vittoria, a far discutere è la coperta sulle gambe che Putin usa per ripararsi mentre assiste alla sfilata di mezzi e miliari.

Per la verità ha convinto poco anche il videomessaggio che lo Zar ha inviato alla gara di hockey per augurare comunque l’in bocca al lupo ai partecipanti. Nonostante lodasse le qualità dello sport per tenersi in forma, sembravano esserci delle macchie sul viso che hanno alimentato ancora le speculazioni. 

Due anni di speculazioni

Il chiacchiericcio sulle condizioni di salute di Putin va avanti ormai da un paio di anni, da quando, cioè, l’analista del Cremlino Valery Solovei iniziò a diffondere la tesi del Parkinson, che prese subito piede. Al punto che il portavoce di Putin Dmitry Peskov fu costretto a una smentita ufficiale. Le teorie sul cancro alla tiroide sono invece cominciate quando il presidente ha iniziato a farsi seguire come un’ombra dal chirurgo Yevgeny Selivanov, che non meno di una trentina di volte negli ultimi mesi è volato a Sochi per incontrare il leader russo nella sua residenza. Selivanov che, tra le sue pubblicazioni, ha uno studio che si intitola proprio “Diagnostica e trattamento chirurgico dei pazienti anziani con cancro alla tiroide”. Di certo, comunque, la salute di Putin è tema caldo a tutte le latitudini, specie per ciò che potrebbe significare per lo sviluppo del conflitto. Ieri è arrivato il tweet eloquente di Illia Ponomarenko, giornalista del Kyiv Independent. «Sono solo io o Putin sembra davvero più malato dopo ogni singola giornata di guerra? – si chiede - Riesco a vedere una differenza drastica tra com’è oggi e com’era alla fine di febbraio».

Le altre teorie

L’ipotesi della salute non è comunque l’unica ad agitarsi dietro la rinuncia alla gara di hockey. C’è anche la pista della sicurezza che molti hanno legato anche alla cancellazione della sfilata aerea in occasione della parata del 9 maggio. Quello che doveva essere il momento clou della sfilata d Mosca (ma anche in altre città) era stato cancellato in extremis, pare per paura di attacchi aerei durante l’esibizione. Un’escalation di preoccupazione che potrebbe aver portato anche alla decisione di evitare a Putin le apparizioni pubbliche non indispensabili.

 

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Il Mattino