Putin: carri armati e Himars gonfiabili, così Zelensky inganna i missili russi

Costano 20 volte meno dei mezzi reali e bastano due persone per maneggiarli

Putin: carri armati e Himars gonfiabili, così Zelensky inganna i missili russi
Davide contro Golia, una metafora ricorrente per descrivere l'invasione dell'Ucraina per mano della Russia iniziata più di un anno fa, il 24 febbraio 2022. E nella...

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Davide contro Golia, una metafora ricorrente per descrivere l'invasione dell'Ucraina per mano della Russia iniziata più di un anno fa, il 24 febbraio 2022. E nella fionda di Kiev, ora, ci sono anche i carri armati gonfiabili, usati come esche per far sprecare tonnellate di proiettili all'esercito russo. La notizia arriva dalla Repubblica Ceca, dove la società Inflatec ha riportato un aumento vertiginoso delle vendite negli ultimi dodici mesi, salite del 30%, anche se non ha potuto confermare che questo è avvenuto grazie a un cliente preferenziale, l'Ucraina, per non violare alcun segreto militare. 

«Sicuramente stiamo vendendo a molti governi in tutto il mondo, non solo in Europa», ha detto ai giornalisti il direttore delle vendite e del marketing Poven Kumaresan. Precisando poi che tre dozzine di dipendenti Inflatech «attualmente producono 30-40 esche al mese». «Se vogliamo supportare un paese amico che è in difficoltà, gli manderemmo queste esche gonfiabili. O le ha già o, se non le ha, le avrà sicuramente da noi», ha dichiarato all'AP l'amministratore delegato di Inflatech Vojtech Fresser. L'azienda è in grado di creare la riproduzione esatta di Himars - i sistemi lanciamissili - ma anche di carri armati, veicoli da combattimento di fanteria, veicoli corazzati e perfino caccia, per fare solo qualche esempio. 

Queste esche hanno dimensioni reali, sono realizzate in seta sintetica, vengono gonfiate con un soffiatore elettrico o a benzina, pesano tra i 25 e i 90 chili e richiedono da due a quattro persone per essere maneggiate sul campo di battaglia. Sul quale risultano molto efficaci poiché sono in grado di ingannare droni, satelliti e altri strumenti di ricognizione nemica. E non appena questi ultimi sferrano un attacco per annientare il gonfiabile appena identificato, diventano a loro volta un facile bersaglio per chi quell'esca l'ha piazzata, ed è pronto a colpire. «Se non ho un binocolo, guardando da una distanza di 150-200 metri non sarò in grado di dire se si tratta di un'arma vera o di un'esca», ha precisato Fresser. La somiglianza con gli originali, quindi, è innegabile, mentre il prezzo è ben diverso: le esche vanno da 10mila a 100mila dollari, un costo decisamente inferiore a quello dei razzi che vengono lanciati per distruggerle. E anche questo aspetto economico, nella guerra di oggi, è un campo di battaglia importante.

«Se costringo il nemico a distruggere il mio prodotto con qualcosa che è almeno quattro volte più costoso, ma in pratica lo è anche 20 volte, allora vinco economicamente», ha aggiunto Fresser. Grazie a questo stratagemma, quindi, nell'ultimo anno l'esercito russo ha esultato per aver distrutto numeri irreali di veicoli ucraini, perché un terzo di questi erano in realtà dei semplici gonfiabili. Tuttavia, sembra che anche i russi abbiano tentato di seguire la stessa tattica, ma con meno successo. Fabbricati diversamente, i finti carri armati si sarebbero sgonfiati sul campo, rivelandosi quindi per quello che erano davvero e suscitando lo scherno delle forze ucraine, che si erano fatte beffa dei russi sui social media lo scorso gennaio. «Ovviamente preferirei produrre giocattoli per bambini - ha detto poi Fresser - Ma prima di tutto dobbiamo garantire loro un mondo sicuro». 

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Il Mattino