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La Cina teme di rimanere isolata. L'appoggio alla Russia non è mai stato dichiaratamente aperto e Pechino, per timore di contraccolpi a livello economico con l'Occidente. Xi Jinping non ha mai detto "no" all'amico Putin ma non ha neanche sfidato Ue e Stati Uniti. Ora però, dopo mesi di guerra, Pechino sta pianificando di riorientare la sua politica estera lontano da Mosca temendo un declino del peso economico e politico della Russia come risultato diretto dell'invasione in Ucraina. Lo hanno rivelato alcuni funzionari cinesi, rimasti volutamente anonimi, al Financial Times.
Sebbene Putin e il leader cinese Xi Jinping si siano impegnati a rafforzare i legami bilaterali durante una videoconferenza alla fine di dicembre, tra i vertici del Partito comunista cinese cresce la sfiducia nei confronti dello zar. «La decisione sull'invasione è stata presa da un gruppo molto ristretto di persone. La Cina non dovrebbe semplicemente seguire la Russia.
La Cina e i piani del Cremlino sulla guerra
La Cina, secondo alcune fonti, non era a conoscenza del piano del Cremlino di lanciare un'invasione militare su vasta scala dell'Ucraina lo scorso anno e si aspettava al massimo un'operazione militare limitata. L'incapacità di Pechino di ottenere informazioni accurate sui piani di Putin l'ha lasciata impreparata all'invasione e ha portato alla retrocessione dell'allora vice ministro degli affari esteri cinese e massimo esperto russo Le Yucheng, secondo il FT.
Anonimi funzionari cinesi hanno detto che gli obiettivi del Cremlino in Ucraina sono destinati al fallimento e che la Russia emergerà dal conflitto come una «potenza minore».
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