Era lo scorso 18 marzo, l’Italia era in lockdown da poco più di una settimana e in quelle drammatiche settimane il Governo aveva lavorato al Decreto Cura Italia, che...
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Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri lo disse chiaramente: il bonus «non è una tantum», «ci sarà un intervento ad aprile, commisurato alla situazione delle singole persone”, con l’auspicio che l’Italia sia “la prima a uscire dall’emergenza». Non si parlava ancora di Mes, di recovery fund, di fondi europei, non si litigava sulle mascherine e sulle riaperture.
L’appello di Gualtieri fu chiaro: in un intervento a La Vita in Diretta su Raiuno, il ministro disse che «per chi non è lavoratore dipendente, quindi tutte le tipologie di lavoratori autonomi e stagionali - circa 6 milioni di persone - abbiamo fatto uno stanziamento per consentire a tutti per il mese di marzo di avere questo contributo di 600 euro». «Sappiamo che è una cifra limitata, però non era stato mai fatto prima di dare questo sostegno a tutte le tipologie di lavoro autonomo e ci aspettiamo che chi non ne ha bisogno non ne usufruisca». Ora sappiamo invece che mentre Gualtieri chiedeva a chi non ne aveva alcun bisogno di non richiederlo, deputati, sindaci, consiglieri regionali e altri erano già pronti a intascare quei 600 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino