Ragazzi morti per mix di droghe Il questore: «No riscontri al richiamo di responsabilità»

Ragazzi morti per mix di droghe Il questore: «No riscontri al richiamo di responsabilità»
Non c'è «riscontro sul territorio»  al «richiamo alla responsabilità» fatto dal procuratore capo di ...

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Non c'è «riscontro sul territorio»  al «richiamo alla responsabilità» fatto dal procuratore capo di

Terni, Alberto Liguori, all'indomani della morte dei due  dolescenti di 15 e 16 anni dopo aver assunto sostanze droganti: a dirlo è stato il questore, Roberto Massucci,   parlando in occasione dei due arresti di altrettanti giovani del  posto accusati del lancio di due bottiglie molotov, a scopo  estorsivo, contro l'auto di due fratelli, uno dei quali aveva  contratto con loro un debito di droga. Il questore ha anche  annunciato di aver disposto di «serrare i controlli sul mondo  giovanile».   «Ogniqualvolta un minore sarà controllato in situazione di
uso di stupefacenti o alcool - ha aggiunto - chiamerò i genitori  per discutere con loro. All'attività di dialogo che vorrei  avviare con adulti corrisponderà anche la segnalazione alla  magistratura minorile sulla potestà genitoriale. Ci aspettiamo  attenzione dalla collettività, ci aspettiamo sul campo una vera
inversione di tendenza, non vorrei mai - ha continuato - dover  piangere delle disgrazie che allo stato attuale nessuno è in  rado di escludere».  In merito all'operazione odierna Massucci ha sottolineato che
«siamo nuovamente a parlare di un'operazione antidroga, in cui  lo spaccio è però sulla sfondo, visto che registriamo un salto di qualità. Allo spaccio si abbina infatti un episodio di violenza». Quanto ancora al richiamo alla responsabilità partito dal capo della procura dopo la morte dei due adolescenti, il  questore ha spiegato che «a pochissimi giorni dal funerale  questa responsabilità non si è vista». «Vedo che accadono  esattamente le stesse cose che accadevano prima - ha continuato  -. La responsabilizzazione dei giovani passa attraverso
responsabilità degli adulti, ma non la vedo. Superato il momento  di dolore, questo è il bivio di fronte al quale ci troviamo: fare quello che si faceva prima o cambiare» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino