Si è tolta la vita a 23 anni, due mesi dopo essere stata violentata da un compagno di università: la storia di Khensani Maseko, studentessa sudafricana suicida...
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Lo scorso maggio Khensani aveva denunciato di aver subìto uno stupro a Grahamstown, nel campus della Rhodes University: lo studente presunto colpevole dello stupro, il cui nome non è stato reso noto, era stato però soltanto sospeso in attesa delle indagini. Dopo la morte della ragazza la Procura nazionale e la polizia sudafricana hanno aperto un'inchiesta: troppo tardi, perché la 23enne è morta lo scorso 3 agosto, e probabilmente si poteva fare di più per evitare la tragedia.
La morte di questa giovane vittima di stupro ha scatenato l'indignazione pubblica nel Paese, dove le donne usano spesso i social media per condividere immagini di donne che sono state uccise dai loro partner.
In Sudafrica stupri e violenze sessuali sulle donne sono infatti un vero allarme: il Paese è uno dei paesi in cui questo tipo di reati è più diffuso. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2016 e 2017 le donne stuprate sono state 138 ogni 100mila (in Svizzera sono 6 ogni 100mila): drammatici anche i numeri sui femminicidi, con il Sudafrica che 'vanta' una percentuale cinque volte più grande di quella mondiale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino