«Ragazzi sono stanca, torno a casa»: così Alice si è salvata dalla strage in cui sono morti i suoi quattro amici

Il tormento degli amici dei quattro giovanissimi e il duplice appello del parroco

«Ragazzi sono stanca, torno a casa»: così Alice si è salvata dalla strage in cui sono morti i suoi quattro amici
La stanchezza e l'ora tarda le hanno salvato la vita. Alice poteva essere a bordo dell'auto insieme ai suoi amici, che nella notte di sabato scorso sono morti a Godega di...

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La stanchezza e l'ora tarda le hanno salvato la vita. Alice poteva essere a bordo dell'auto insieme ai suoi amici, che nella notte di sabato scorso sono morti a Godega di Sant'Urbano (Treviso).

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La strage

Daniele Ortolan, Daniele De Re, Marco Da Re e Xhuliano Kellici, tutti tra i 18 e i 19 anni, sono morti in un incidente mentre viaggiavano sulla Volkswagen Polo guidata da Ortolan. Poco prima delle 2 di notte di sabato scorso, dopo essere usciti, i ragazzi avevano deciso di andare a mangiare un panino al Burger King. All'altezza di via Cordignano, però, c'è stato l'incidente mortale che ha sconvolto un'intera comunità: quattro giovanissime vite spezzate in pochi istanti dopo che l'auto era uscita di strada.

Alice scampata alla strage per caso

Come scrivono Valeria Lipparini e Giuliano Pavan per Il Gazzettino, anche Alice era con loro, in un locale della zona. Era stata invitata ad andare al Burger King, ma aveva deciso di tornare a casa: «È tardi, sono stanca. Ci vediamo domani. Non c'è bisogno di accompagnarmi, abito qui dietro, vado a piedi». Di certo, non poteva sapere che poco dopo i suoi amici sarebbero tutti morti. Ed ora la ragazza non riesce a darsi pace: forse, se fosse stata in auto con loro, i ragazzi avrebbero percorso il tragitto più lentamente. Ma non potrà mai saperlo con certezza.

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Gli amici sconvolti

I più addolorati, dopo i familiari più stretti, sono sicuramente gli amici dei quattro ragazzi. Uno di loro, Omar, è rimasto a lungo con lo sguardo perso nel vuoto sul luogo della tragedia: «Sono andato a dormire che avevo quattro grandi amici. Per loro mi sarei gettato nel fuoco e loro avrebbero fatto lo stesso per me. Scommettevo ogni giorno su di loro. E ogni giorno me li trovavo a fianco. Mi sono svegliato che non c’erano più. Morti tutti e quattro. Sono impietrito dal dolore. Non ci credo ancora».

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«Pensavo fosse uno scherzo»

«Mi ha telefonato un mio amico domenica mattina per darmi la notizia e ho creduto ad uno scherzo. Non poteva essere vero. Invece, era terribilmente vero. Non c’è più nessuno» - ha raccontato ancora Omar - «Daniele De Re era mio amico da quando eravamo bambini. Poi siamo cresciuti. Compagnie diverse, ma loro quattro e io ci trovavamo sempre in centro. Solito bar, quattro chiacchiere e la decisione di trascorrere le serate, soprattutto d’estate, tra una festa o un panino al Mc Donald’s. Parlavamo di sport, di come ci era andata la giornata e di cosa avremmo fatto il fine settimana. Senza di loro mi sento senza bussola, senza punti di riferimento».

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L'appello del parroco

Don Celestino Mattiuz, parroco di Godega, ha lanciato un duplice appello dopo la tragedia. Il primo è rivolto alle istituzioni: «Chi deve assumere provvedimenti per prevenire queste stragi, lo faccia. Mettiamo in sicurezza le strade pericolose prima che succeda un altro incidente mortale, altri lutti e altre croci. In quella stessa strada ricordo che nel 2019 erano morti altri due giovani». Il secondo, invece, è per tutti i ragazzi del territorio: «Pensate al domani e non vivete solo l’oggi. Custodite la vita e pensate alle vostre famiglie».

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Il Mattino