A Pescara, Montesilvano e Città Sant'Angelo è allarme dopo la tragica vicenda di Andrea Montebello, il ragazzo di soli 21 anni di Città Sant'Angelo,...
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Una trentina sono stati i cittadini che sono andati in ospedale e sono stati sottoposti a profilassi farmacologica. Oltre una ventina, invece, sono stati direttamente contattati dal servizio igiene pubblica della Asl per la terapia. Si tratta, in questo caso, dei familiari del ragazzo, degli amici e più in generale delle persone con cui aveva contatti più frequenti e diretti. Una vera e propria invasione di gente c'è stata nelle sedi delle guardie mediche di Pescara, Montesilvano e Città Sant'Angelo. Almeno un centinaio le persone che si sono rivolte a queste strutture per avere chiarimenti o per essere sottoposte a profilassi.
Andrea viveva con i genitori a Città Sant'Angelo, ma lavorava a Montesilvano, in un supermercato, dove inevitabilmente si trovava ad incontrare tanta gente, nel tempo libero con gli amici si recava a Pescara. Era un frequentatore dei locali del centro storico, come moltissimi ragazzi della sua età. Proprio sabato era stato al Qube club di via dei Peligni, di cui era socio e dove, quindi, lo conoscevano tutti. E questo ha fatto scattare una serie di prescrizioni e l'invito a tutti coloro che in quella serata hanno avuto contatti diretti con Andrea a rivolgersi alle strutture sanitarie. Già da mercoledì, il locale è stato al centro di un sopralluogo da parte dei componenti dell'unità di crisi della Asl, durante il quale sono state fornite delle indicazioni ben precise al gestore per la corretta sanificazione dell'attività. Presenti anche i carabinieri del Nas di Pescara i quali, oltre a far parte anche loro dell'unità di crisi, si stanno occupando di vari accertamenti per conto della procura. Si vuole fare chiarezza, insomma, a 360 gradi su cosa sia accaduto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino