Roma. A metà settembre era andata in aspettativa non retribuita un po' per protesta, un po' perché non era più sicura di raggiungere l'obiettivo:...
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La lady delle inchieste di Rai tre era sempre stata una esterna in Rai, aveva uno di quei contratti da autrice conduttrice. La promozione arriva il 3 gennaio con Carlo Verdelli che l'aveva scelta come suo vice alla Direzione Editoriale per l'Offerta Informativa con l'incarico di responsabile per lo sviluppo digitale dell'informazione Rai. Tradotto: Verdelli immaginava un portale web nuovo di zecca. Ad aprile però l'atto di concessione tra Stato e Rai, quindi il ministero dell'Economia, manda un messaggio preciso e parla di riorganizzazione e razionalizzazione delle testate. Non è tempo di nuovi portali, insomma. La determina che assume Gabanelli era stata presentata lo stesso giorno in cui si riuniva il cda che ha bocciato il piano news di Carlo Verdelli, altro cavallo di razza che dopo il niet del cda si era dimesso subito in serata. Lì inizia lo stand by della Gabanelli che nonostante le dimissioni di Verdelli resta in Rai con lo stesso contratto, ancora possibile perché non era ancora obbligatorio il job posting che ha dato tanti grattacapi all'azienda (l'Anac ha acceso un faro su diverse nomine che non lo hanno utilizzato).
L'azienda aveva provato comunque ad affidarle la condirezione di Rainews insieme ad Antonio Di Bella, anche su proposta di Carlo Freccero sempre molto sensibile alle mediazioni. E in quel momento la giornalista ha visto sfumare tutta la carica di innovazione che l'aveva coinvolta. «Le condizioni proposte non permettono di produrre risultati apprezzabili» ha spiegato Gabanelli che ha rifiutato dunque «condirezione di Rainews con delega al relativo sito e l'implementazione del numero dei giornalisti». Questo, sottolineano da viale Mazzini, implicava il coinvolgimento di 45 giornalisti, una nuova grafica e il contributo di tutte le testate. Le era stato proposto di tornare a Report ma lo ha considerato «mortificante per il collega (Sigfrido Ranucci, nuovo volto della trasmissione) e l'intera squadra» e del resto l'esperienza di quel programma nato nel 1997, dopo vent'anni era per lei conclusa. La Rai da parte sua dichiara ufficialmente una grande «amarezza», mentre il direttore generale Mario Orfeo, si dice «dispiaciuto e stupito», perchè in questi 5 mesi dal suo insediamento «ha ricercato ogni soluzione» per convincerla a restare.
E ora? Succederà quel che si è visto con altri big Rai. La7 con il suo direttore di rete Andrea Salerno la aspetta a braccia aperte «per fare servizio pubblico», ma c'è anche la possibilità di andare a Sky dove si lavora ad una nuova generazione dell'informazione.
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Il Mattino