Celibato, Ratzinger chiede di togliere la doppia firma dal libro del cardinale Sarah

Celibato, il cardinale Sarah: «Ratzinger sapeva, eravamo d'accordo sul testo»
Ratzinger «non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. Si è trattato di un malinteso senza...

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Ratzinger «non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. Si è trattato di un malinteso senza mettere in dubbio la buona fede del cardinale Sarah». Lo dice all'Ansa monsignor George Gaenswein, dopo che il cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto divino, ha respinto le accuse di aver manipolato le parole del Papa emerito, fornendo anche le prove dell'accordo tra i due. Nel libro in questione si tratta il tema del celibato dei preti, prendendo posizione contro la sua abolizione.


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«Il 
Papa emerito  sapeva che il cardinale stava preparando un libro e aveva inviato un suo testo sul sacerdozio autorizzandolo a farne l'uso che voleva. Ma Il testo che Benedetto ha mandato al cardinale è un testo suo che rimane. È lui l'autore ma non degli altri testi. Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. Si è trattato di un malinteso senza mettere in dubbio la buona fede del cardinale Sarah. Su indicazione del  - dice Gaenswein - ho chiesto al cardinale Robert Sarah di contattare gli editori del libro pregandoli di togliere il nome di Benedetto XVI come coautore del libro stesso e di togliere anche la sua firma dall'introduzione e dalle conclusioni.

Una precisazione che ha costretto il 
cardinale Sarah a togliere la doppia firma dal volume: «Considerate le polemiche che ha provocato la pubblicazione dell'opera 'Dal profondo dei nostri cuori', è stato deciso che l'autore del libro sarà: 'Card. Sarah con il contributo di Benedetto XVI'. D'altro canto il testo completo resta assolutamente immutato», ha precisato il cardinale in un tweet. E il cardinale della Guinea pubblica anche il carteggio intercorso tra lui e il Papa emerito con la indicazione dello stesso Benedetto XVI, datata 25 novembre 2019:
 
«Alcuni attacchi sembrano insinuare una menzogna da parte mia. Queste diffamazioni sono di una gravità eccezionale», si era difeso il cardinale prima della precisazione di 
Ratzinger. Stamattina con un tweet ha rigettato l'accusa di avere manipolato il Papa emerito. «Fornisco da questa sera le prime prove della mia collaborazione stretta con  per scrivere questo testo in favore del celibato», ha scritto il porporato ultra-conservatore allegando una lettera del Pontefice emerito Benedetto XVI nella quale si fa riferimento al saggio sul sacerdozio e alla loro collaborazione.
 

La scelta di mantenere il contenuto ma non la forma non è di poco conto. Il pensiero di Ratzinger teologo infatti non poteva che essere confermato. Ma il comparire con firma e foto sulla copertina del libro che poteva diventare una delle nuove 'bandiere' degli anti-Bergoglio è una scelta che Ratzinger e il suo entourage hanno voluto bloccare sul nascere. Sarah è furioso per quanto sta accadendo - definisce «abietta» la polemica - ma dai suoi account social ribadisce che lui non è un nemico del Papa: «Perdono sinceramente tutti coloro che mi calunniano o che vogliono mettermi in contrasto a Papa Francesco. Il mio attaccamento a Benedetto XVI resta intatto e la mia obbedienza filiale a Papa Francesco assoluta». È evidente che sulla questione sarà difficile voltare pagina in poche ore. Un incidente simile, ma meno grave, quello in cui l'ex Prefetto della Comunicazione, don Dario Viganò, tirava sempre in ballo Ratzinger, costò il posto al monsignore. In seguito comunque riabilitato da Papa Francesco con nuovi incarichi. In tutto questo è atteso quello che Papa Francesco dirà sulla questione del celibato dopo il lungo confronto al Sinodo sull'Amazzonia. Secondo quanto si apprende, il testo, forse non nella tradizionale forma dell'esortazione post-sinodale, potrebbe essere pubblicato già alla fine di questo mese di gennaio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino