Benedetto XVI, la vita del papa emerito ai tempi del Covid: non cammina più ma segue le notizie in tv

Benedetto XVI, la vita del papa emerito ai tempi del Covid: non cammina più ma segue le notizie in tv
Città del Vaticano - La vista è al lumicino, sempre più debole, al punto che il Papa emerito non riesce a leggere i libri come faceva un tempo. Ha...

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Città del Vaticano - La vista è al lumicino, sempre più debole, al punto che il Papa emerito non riesce a leggere i libri come faceva un tempo. Ha difficoltà persino a seguire i libri sacri o liturgici, sicchè per lui ne è stato stampato uno con i caratteri ingranditi. Papa Ratzinger - fresco di vaccino contro il coronavirus - ormai vive una quotidianità declinata dalle forze che lo stanno abbandonando. E' un uomo anziano che tra qualche mese compirà 94 anni. L'età certamente ha sempre un suo peso nel determinare il declino di una persona, ma per lui c'è anche il fatto che il fratello amatissimo da qualche mese non c'è più.

Le sue giornate ai tempi del Covid nel monastero trascorrono senza scossoni, si è ripreso bene dal brutto virus che lo aveva fatto tanto soffrire durante l'ultimo periodo di vita di don Georg Ratzinger. A raccontare meglio la quotidianità del papa emerito ai tempi del covid è il segretario di Benedetto XVI al portale Vatican News.  

«Dal punto di vista fisico, è molto fragile e può camminare un po’ soltanto con il deambulatore. Anche la sua voce è flebile. Sono aumentati i tempi dedicati al riposo, ma continuiamo ad uscire ogni pomeriggio, nonostante il freddo, nei giardini vaticani. Ogni giorno io celebro la messa - ha detto don Georg Gaeswein - e lui concelebra rimanendo seduto. Per la preghiera quotidiana gli abbiamo preparato dei testi ingranditi perché possa seguire meglio la Liturgia delle Ore, e continuiamo a prendere i pasti tutti insieme come abbiamo sempre fatto».

Quello di Benedetto XVI quest'anno è stato il primo Natale vissuto senza il fratello Georg. Un vuoto che è stato colmato con i ricordi e l'ascolto dei dischi che negli anni ha registrato con il coro degli Domspatzen. «Il fratello di Benedetto XVI, durante queste festività natalizie - le prime dopo la sua scomparsa - si è fatta in qualche modo sentire: abbiamo infatti ascoltato più volte i cd, non soltanto l’Oratorio di Natale di Bach, ma anche quelli dei concerti con i canti natalizi eseguiti dai Regensburger Domspatzen, il coro che Georg Ratzinger dirigeva». 

L'assenza del fratello e il mistero della morte lo hanno rafforzato ancora di più nella fede. «Questa mancanza per Benedetto - ha aggiunto don Georg - è una ferita, che ha provocato dolore durante queste feste, però mi ha detto anche di aver provato la consolazione del Signore, nella certezza che il fratello ora vive nel Suo abbraccio».

Al monastero il ritmo delle giornate è rimasto lo stesso, anche se si ormai sono molto ridotte le visite. «Benedetto segue le notizie che ci arrivano attraverso la televisione e condivide la nostra preoccupazione per la pandemia, per quanto accade nel mondo, per le tante persone che perdono la vita a causa del virus. Ci sono state persone da lui conosciute che sono morte di Covid».

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Il Mattino