In manette per la "truffa del PostePay": ecco come raggiravano i tabaccai -Foto

Michele Liberti e Dauo Mohmed
RECOARO TERME - La prontezza di riflessi di un tabaccaio di Recoaro Terme ed il pronto intervento dei carabinieri della locale stazione ha permesso di arrestare due giovani, in...

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RECOARO TERME - La prontezza di riflessi di un tabaccaio di Recoaro Terme ed il pronto intervento dei carabinieri della locale stazione ha permesso di arrestare due giovani, in "trasferta" dalla Puglia, esperti in truffe alle tabaccherie.




I due, nel pomeriggio di sabato, si sono presentati in una ricevitoria abilitata alla ricarica delle carte del circuito "Poste pay", in piazza Dolomiti. Pensando che la loro presenza nella cittadina turistica non avrebbe destato sospetti, hanno chiesto al titolare di poter ricaricare una di queste carte, intestata ad una terza persona (sul conto della quale sono in corso accertamenti), la somma di 500 euro, esibendo un codice fiscale intestato ad una quarta persona, anche questa sottoposta ad accertamenti.



Quando il titolare ha dato il "via libera" all’operazione, la coppia ha messo in atto uno stratagemma già utilizzato in altre ricevitorie, ossia quello di mettere fretta nell’esecuzione dell’operazione chiedendo di farne immediatamente un’altra, per poi allontanarsi con la scusa di prelevare altro contante per le operazioni in questione.



Questa volta però il commerciante è riuscito ad avvisare in tempo i militari che sono accorsi prontamente sul posto, bloccando i due, entrambi nativi e residenti della provincia di Foggia: si tratta di Michele Liberti, 25 anni, pregiudicato e Mohmed Daou, pure 25enne, incensurato. Le indagini degli uomini dell'Arma hanno permesso di accertare che i due si erano resi responsabili di altre cinque truffe, nei giorni precedenti, in altre ricevitorie di Valdagno, Cornedo Vicentino, Montecchio Maggiore e Creazzo.



I due sono stati arrestati e oggi in Tribunale a Vicenza hanno patteggiato una condanna alla pena di un anno e 8 mesi (Liberti) ed un anno e 2 mesi (Daou), oltre a 600 euro a testa. La pena è stata sospesa e quindi sono stati rimessi in libertà. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino