Reddito di cittadinanza in ritardo: i primi pagamenti slittano a maggio

Reddito di cittadinanza in ritardo: i primi pagamenti slittano a maggio
Il reddito di cittadinanza arriverà più tardi. I primi versamenti erano attesi per la seconda metà di aprile e comunque non oltre la fine del mese, ma ora dal...

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Il reddito di cittadinanza arriverà più tardi. I primi versamenti erano attesi per la seconda metà di aprile e comunque non oltre la fine del mese, ma ora dal ministero del Lavoro fanno sapere che le erogazioni potrebbero slittare a maggio. Solo due mesi fa, il leader M5S Luigi Di Maio aveva garantito che i bonifici sarebbero partiti il 27 aprile. La messa a punto della macchina del reddito di cittadinanza richiederebbe però più tempo del previsto. Eppure, l'Inps trasmetterà a Poste Italiane il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte elettroniche dedicate al sussidio pentastellato tra meno di dieci giorni, ovvero lunedì 15 aprile. Dopodiché Poste Italiane avrà una settimana di tempo per calendarizzare la procedura relativa alle liquidazioni. Tuttavia, la possibilità che qualcosa vada storto non è da escludere. Il costo politico di eventuali ritardi nei versamenti rischia di essere elevato per il M5S in vista delle Europee di fine maggio. Risultato? Al reddito di cittadinanza manca ancora il pezzo più importante: la data (certa) di emissione dei primi attesissimi bonifici. Sui tempi di erogazione del bonus è ancora buio pesto complici i passaggi che rimangono da espletare. Il tutto mentre è ripartita la corsa al sussidio: da oggi, dopo i cinque giorni di stop alle domande previsti dalla legge all'inizio di ogni mese, si può ricominciare a presentare la richiesta per il reddito dei Cinquestelle.


Le domande di marzo, circa ottocentomila, riceveranno invece un responso dall'ines a breve: l'istituto di previdenza sociale ha confermato che entro il 15 aprile sarà reso noto il numero delle richieste accolte. Se non vi saranno ritardi, entro il 22 aprile Poste Italiane comunicherà al ministero del Lavoro di essere pronta a distribuire le tessere magnetiche gialle agli aventi diritto. Solo a quel punto partiranno gli sms ai beneficiari. Al ministero del Lavoro, però, ancora non si sbilanciano sulle date: lo staff di Luigi Di Maio per ora si limita a dire che i versamenti sono previsti in uscita tra la fine di aprile e l'inizio del mese prossimo. Sulle spine 2,8 milioni di persone che attendono con trepidazione di ottenere i soldi promessi. Eventuali ritardi nelle erogazioni, con il voto per le Europee che incombe, rischiano di costare caro al Movimento 5 Stelle. Il vicepremier grillino lo sa bene perciò sta seguendo con ansia quest'ultima fase di messa a punto. Essere puntuali nei versamenti potrebbe comunque non bastare ai pentastellati per provare a risalire nei sondaggi: un'altra insidia si annida nel reddito di cittadinanza. Al momento mancano all'appello 1,2 milioni di beneficiari per raggiungere la platea che è di 4 milioni di persone. Se l'obbiettivo verrà centrato allora avranno aderito alla misura l'85 per cento dei potenziali aventi diritto, come calcolato dalla Ragioneria generale. Per tagliare un simile traguardo sono necessarie più di un milione di domande. A fronte delle richieste presentate a marzo, 853.521, ora in attesa del giudizio dell'Inps, al momento la misura coinvolgerebbe circa 2,8 milioni di persone, un numero peraltro destinato a diminuire sulla base di quante istanze verranno respinte a metà aprile. Il timore dei Cinquestelle, in vista delle Europee, è che se non si dovesse raggiungere la quota di beneficiari prefissata allora la misura potrebbe essere percepita come un flop. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino