ROMA - A dare l’allarme sono stati i cani antidroga in servizio a Rebibbia. Non appena si è avvicinato agli sportelli dei colloqui hanno cominciato ad abbaiare e ad...
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Reddito di cittadinanza, incassava l'assegno ma faceva l'usuraio
L’arresto è stato convalidato e ora su disposizione del giudice il pusher per amore dovrà firmare ogni giorno nella stazione dei carabinieri sotto casa e non uscire dalla sua abitazione la notte. Ma la sorpresa è arrivata quando il giudice gli ha domandato con quali soldi avesse acquistato la droga. «Ho sbagliato - ha ammesso davanti alla corte - volevo farle una sorpresa». E poi la spiegazione della provenienza del denaro usato per rifornirsi di hashish: «Vivo con le 300 euro della pensione di invalidità e da un mese anche con i 1.000 del reddito di cittadinanza. Vivo con la mamma e una sorella disoccupata in un alloggio del Comune spendendo 100 euro d’affitto». «Erano anni che non facevo stupidaggini», si è scusato, «in passato per colpa dell’alcol e un po’ per la droga sono finito in carcere. L’ultimo errore però risale a più di dieci anni fa». «L’arresto non dovrebbe essere convalidato», ha provato a battersi il difensore, l’avvocato Katia Nobiletti, «non c’era volontà di spacciare. Ha superato anche gli altri vagli dall’ingresso». Il pm Laura Condemi, invece, aveva chiesto il carcere.
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Di recente anche una casalinga di trent’anni, incensurata, ha tentato di introdurre droga a Rebibbia. Al contrario lei voleva rifocillare il compagno detenuto con dell’hashish ben celato in una pentola colma di sugo con lo spezzatino di manzo.
Il Mattino