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I controlli sui percettori del reddito di cittadinanza si intensificano e almeno una domanda su 3 viene respinta. Nei primi nove mesi dell'anno sono già 456.331 le pratiche che l'Inps ha deciso di rifiutare, in base alle verifiche effettuate dall'istituto sul possesso dei requisiti richiesti dalla normativa sulla misura. Tra queste, sono 240mila le domande ritenute irregolari per i casi di mancata residenza in Italia o per le frodi relative alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare. Il totale delle domande inoltrate dai richiedenti quest'anno è di 1.290mila e la percentuale delle violazioni accertate è del 35,3%.
Nella graduatoria regionale, appartiene alla Campania il primato delle domande respinte dall'Inps. Oltre 90mila, su un totale di 267mila nuclei familiari richiedenti nel periodo gennaio- settembre 2022. Quello della Campania è un dato consolidato. Già lo scorso anno, nel Rendiconto sociale Inps, emergeva l'elevato numero delle violazioni.
«Il sistema dei controlli - spiega Inps - risulta particolarmente complesso per la numerosità delle Amministrazioni coinvolte e per la tempistica da rispettare per la verifica dei requisiti, all'atto della presentazione della domanda. In fase di prima attuazione, l'Inps ha attuato un sistema di controlli centralizzati sulla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, affiancato da verifiche ex post». L'obiettivo dell'Inps è quello di intensificare i controlli ex ante per prevenire le frodi e, per farlo, viene utilizzato il metodo dell'incrocio tra i database degli enti. Attraverso l'incrocio tra le banche dati dei Comuni e l'Inps, ad esempio, si riesce ad effettuare la verifica sul possesso dei requisiti di residenza di coloro che inoltrano la domanda. «Il sistema dei controlli è stato rafforzato per accertare la veridicità delle dichiarazioni rese, verificando preventivamente le informazioni in possesso dell'Inps e di altre amministrazioni pubbliche».
Sono stati, inoltre, individuati scenari di rischio potenziale predefiniti, incrociando le dichiarazioni presenti nelle domande di RdC e nelle relative Dichiarazioni Sostitutive Uniche con i dati presenti negli archivi degli enti. «Con l'incrocio dei dati, è stato possibile intercettare le istanze sintomatiche della presunta insussistenza di uno o più requisiti e di adottare tempestivamente i conseguenti provvedimenti di reiezione».
Il fenomeno della mancata residenza in Italia, dunque, è particolarmente diffuso. E tra coloro che hanno presentato la domanda in Campania se ne trovano numerosi esempi. Già nel Rendiconto 2021, Inps scriveva: «Sulle domande presentate nel periodo antecedente l'avvio dei controlli preventivi mensili, analizzando tutte le domande di RdC proposte a partire dal mese di aprile 2019, sono stati intercettati 22.353 soggetti che, in base agli archivi anagrafici dell'Istituto, risultavano residenti all'estero o irreperibili al momento della domanda. Inoltre, collaborando con la Guarda di Finanza, Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, sono stati individuati circa 10.500 stranieri (in particolare rumeni) il cui codice fiscale risultava rilasciato in un periodo immediatamente antecedente la proposizione della domanda di RdC e che, dunque, non erano in possesso del requisito della residenza». Le frodi sul sussidio non si limitano, peraltro, ai casi di domanda respinta. Occorre aggiungere, per il 2022, anche i nuclei decaduti dal diritto - 265mila - e quelli revocati, oltre 60mila, per successivi accertamenti.
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