«Siamo ancora alla ricerca di verità e giustizia» mentre in Egitto «i diritti umani continuano a essere violati con azioni sistematiche». È...
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La lettera giunge a dieci giorni di distanza dalla decisione del Tribunale di Sicurezza nazionale egiziano di tenere in carcere Ibrahim Metwally, rappresentante legale della famiglia Regeni al Cairo. «Abbiamo bisogno della vostra scorta mediatica - si legge nella lettera - dopo il ritorno dell'ambasciatore italiano a Napoli occorre tenere i riflettori puntati su quanto sta accadendo in Egitto perché la collaborazione della procura e delle istituzioni egiziane non sia solo proclamata ma divenga effettiva. Noi ad oggi ancora dobbiamo vedere il fascicolo aperto dalla procura egiziana sul rapimento, le torture e l'uccisione di Giulio - conclude il messaggio - e ancora stiamo aspettando che i nostri consulenti al Cairo vengano ricevuti dal procuratore Sadek. State con noi, con Giulio, con tutti i Giuli e le Giulie d'Egitto e con chi li difende».
A farsi portavoce delle parole della famiglia Regeni è stato Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale Stampa italiana, nel corso del dibattito «Mai più soli: l'importanza della scorta mediatica per i giornalisti minacciati», con Nello Trocchia, Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi, tre giornalisti sotto scorta che sono intervenuti all'iniziativa «Siani per Ilaria Alpi».
Il Mattino