Ad un mese dal fallito vertice di Roma, gli investigatori italiani che indagano sulla morte di Giulio Regeni tornano al Cairo: gli uomini dello Sco della Polizia e quelli del Ros...
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Tornando al fronte della collaborazione fra inquirenti, l'invito alla procura di Roma è arrivato nuovamente dal procuratore generale d'Egitto Ahmed Nabil Sadeq, lo stesso che prima del vertice del 7 e dell'8 aprile aveva garantito in una telefonata al procuratore Giuseppe Pignatone che le autorità egiziane avrebbero consegnato «tutta la documentazione richiesta dagli inquirenti italiani». Il fantomatico dossier egiziano di 2.000 pagine si rivelò un volumetto di 30 contenente pochi atti, la metà dei quali già conosciuti; nessuna risposta alle richieste italiane; nessun passo avanti nell'indagine; gli egiziani che tra una riunione e l'altra hanno trovato il tempo di andare a fare shopping in un centro commerciale, costringendo la scorta ad accompagnarli. Un fallimento totale, conclusosi con il richiamo a Roma dell'ambasciatore Maurizio Massari.
La speranza è che non si ripeta il teatrino di aprile, anche se i dubbi restano: l'invio di alcuni dei tabulati chiesti da Pignatone e dal pm Sergio Coloiacco con la seconda rogatoria inviata per via diplomatica il 14 aprile.
Il Mattino