Regioni, Boccia riapre tutto: «Passaporto sanitario? È contro la costituzione. Si riapre senza distinzioni»

Regioni, Boccia: «Passaporto sanitario? E' contro la costituzione». Le Regioni discutono del test dal 3 giugno
Passaporto sanitario? Rileggete l'articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi...

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Passaporto sanitario? Rileggete l'articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono». Lo ha detto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera.

 
«Nei prossimi giorni con l'ultimo click che riporterà il Paese a muoversi ci dovrà essere anche quello del buonsenso. Se tutte le regioni ripartono ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all'altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti».

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Le province lombarde di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e quella di Piacenza in Emilia Romagna «hanno vissuto un'ecatombe, il resto del Paese un dramma. Non paragonerei quelle province al resto d'Italia». 
«La Cassa integrazione (Cig) ordinaria è stata tutta pagata, i ritardi alla Cig in deroga sono abituali nel nostro Paese, dai 3 ai 5 mesi. Ciò perché le modalità di erogazione sono diverse, con le domande in Regione ad esempio; erano già così prima del Covid. Ringrazio le Regioni perché prima anche del decreto Rilancio abbiamo fatto saltare due passaggi. Il meccanismo partirà da giugno per le nuove richieste: il lavoratore andrà sul sito, metterà l'Iban e - con il codice del datore di lavoro - l'Inps erogherà il 43 per cento» della Cig in deroga
»
E continua:
«Sull'uso dei fondi statali «siamo in attesa della rendicontazione complessiva delle Regioni, che è stata sollecitata, presumo nelle prossime settimane sarà trasmessa alla Protezione civile. Alcune hanno rendicontato, altre no. Poi credo sarà tutto trasmesso al Parlamento. Per 45 giorni gli acquisti delle Regioni sono andati avanti in parallelo a quelli dello Stato, una volta rimossi tutti i vincoli - ha aggiunto l'esponente Pd -. Bisognerà valutare tra qualche mese quale impatto economico c'è stato in ogni regione rispetto agli investimenti fatti».

«Il bando per reclutare assistenti civici è uguale a quelli per medici, infermieri, operatori socio sanitari. Ha finalità diversa, non è sostitutivo di nient'altro, sono un grande sostenitore del Terzo settore. Come hanno chiesto le Asl, le Rsa, le carceri dei volontari, i sindaci potevano o no chiederci la stessa cosa? Perché ce lo hanno chiesto i sindaci». Così il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera. «Gli assistenti civici hanno esclusive finalità sociali, mai c'è stato un documento con scritto che fossero guardie o sentinelle di qualcosa - ha aggiunto -. Sono già in centinaia di regolamenti comunali e nella legge regionale dell'Emilia nel 2003, li incontriamo spesso fuori delle scuole con le palette, spesso sono pensionati». 

Conferenza delle Regioni sul passaporto sanitario non prima del 3 giugno. La commissione Salute della conferenza delle Regioni non si riunirà prima di mercoledì 3 giugno per discutere la proposta della Sardegna di liberalizzare i test Covid-19 in tutta Italia, passaggio propedeutico all'istituzione del passaporto sanitario. Lo apprende l'ANSA dall'assessore regionale della Sanità Mario Nieddu (Lega), che due giorni fa ha trasmesso la proposta al coordinatore della commissione, il collega del Piemonte, anche lui del Carroccio, Luigi Icardi.


 

 
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Il Mattino