È arrivata la fine per nave Concordia. Lunedì verrà fissato giorno per lo smantellamento definitivo. Da quel momento sarà solo il ricordo di una delle...
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Concordia morirà nella stessa città in cui è nata: il relitto si sposterà dal molo ex Superbacino dove è rimasta ormeggiata per consentire lo smantellamento dei ponti fino al bacino numero 4 dove quello che resta sarà tirato in secca per consentire la conclusione della demolizione.
Dei trenta cassoni che erano serviti per rimetterla in galleggiamento e affrontare il viaggio dal Giglio sotto gli occhi del mondo, una raffinatissima operazione di ingegneria, ne restano due che dovrebbero essere smantellati in questi giorni. Lo scafo ormai ridotto al minimo è stato messo in condizioni di galleggiare da solo rendendo stagni alcuni compartimenti di quel che resta della nave, che è pronta quindi per iniziare la fase quattro del progetto di recycling: l'operazione finale di smantellamento. Dopo la rimozione degli ultimi allestimenti interni tutto sarà smantellato e avviato allo smaltimento o al recupero. Non rimarrà più nulla.
Si chiude così a Genova, dove è iniziata con la costruzione nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente, la storia di Concordia e si conclude anche la storia di un'operazione di recupero e trasferimento del relitto che non ha precedenti nella storia di questo Paese. Operazione iniziata nel maggio 2012: sotto la lente d'ingrandimento di tutto il mondo la Titan Salvage (Usa) e l'italiana Micoperi riportarono a galla l'enorme relitto adagiato su un fianco che poi lentamente venne fatto ruotare. Trainata da due rimorchiatori oceanici, il Blizzard e il Resolve Earl, Concordia ha lasciato l'isola del Giglio il 23 luglio 2014 per arrivare a Genova 4 giorni dopo. Il Consorzio Ship recycling ne ha curato lo smantellamento. E tutta la città ne curerà il ricordo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino