Elezione diretta del premier. Ecco la mossa del cavallo, la carta che Matteo Renzi ha lanciato nel corso della registrazione della puntata di oggi di Porta a Porta. La...
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Una riforma costituzionale come questa del premierato, sarebbe l'assicurazione migliore sul prosieguo della legislatura fino al 2023 anche in caso di rottura di Italia Viva con i rosso-gialli.
L'obiettivo di Renzi, che ha assicurato di non essere un rompiscatole ma di credere profondamente in quel che propone, sembrerebbe essere quello di puntare su una fase costituente con un premier diverso da Conte.
«Non butto la palla in tribuna perché quand'anche cadesse il governo non si può votare fino all'autunno, quando mai nella storia si è votato. È presumibile pensare che almeno fino al 2021 non si vota. Siccome non si può votare per un impedimento tecnico, dico che è il momento di guardarsi negli occhi e pensare prima agli italiani e poi ai partiti», ha detto ancora Renzi. Che è stato caustico con gli alleati di maggioranza. «Ci hanno provato» a farci fuori ma «non ce l'hanno fatta. Hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili. Ma non c'è niente di male se il presidente del Consiglio, qualche suo collaboratore o esponente della maggioranza dice "togliamoci di torno Renzi perché non ci dice di sì sulla giustizia". È loro diritto provarci, ma la prossima volta farebbero meglio a riuscirci».
L'ex pemier ha ribadito che Italia Viva è pronta ad una mozione di sfiducia sul ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. «Ma solo in mancanza di una intesa - ha ribadito Renzi - E voglio essere ottimista: un accordo ci sarà. Se ci vogliono in maggioranza debbono tenersi anche le nostre idee».
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Il Mattino