I buoni risultati economici che l'Italia può iniziare a vantare sono merito di un lavoro di «squadra»: il segretario del Pd Matteo Renzi rivendica la...
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Ed è da lì, dialogando con i militanti, che ricorda le difficili condizioni in cui versavano i conti pubblici non molto tempo fa e si compiace dei traguardi raggiunti: «Abbiamo preso un Paese che aveva -2% e ora il pil cresce di 1,5%». Tante, ricorda, le polemiche, a partire dal Jobs act che si sono poi spente di fronte ai dati: «ora ci sono oltre 900 mila posti di lavoro. Abbiamo dato il senso del cambiamento, l'Italia può farcela»; anche sul difficile fronte dei migranti «aiutandoli davvero a casa loro». Per Renzi la lezione da imparare è una sola: «Se il Pd lavora, non ce ne è per nessuno». Una visione improntata all'ottimismo, che non è però condivisa da uno dei leader della minoranza interna, Andrea Orlando. Il ministro della Giustizia infatti stoppa quelli che considera eccessi entusiastici: la crisi è alle spalle ma non per tutti, avverte. «E il compito della politica è quello di redistribuire i dividendi positivi di questa fase».
Le elezioni politiche si avvicinano e la campagna elettorale è nei fatti già iniziata, a partire dalla Sicilia, e così Renzi parla anche di alleanze guardando dentro e fuori il partito: la possibilità che vincano Grillo o il Cavaliere non va sottovalutata e il Pd, ribadisce, è l'unico argine ai populismi; quindi «rischiare di far perdere il Pd è contro l'Italia». Altro che argine, replica Articolo 1 con Roberto Speranza: «il Pd insegue le destre e gli tira la volata». Eppure, fa eco il vice Maurizio Martina, serve un partito unito o si rischia il «caos». Una ragione di più, è la convinzione dell'ex premier, per restare in campo anche qualora la sfida siciliana dovesse chiudersi con una disfatta per i Dem: d'altro canto, evidenzia, diversamente da quanto fatto in passato da altri leader a sinistra, si tratta di una partita che ha osservato con distacco. Ed è questa distanza che gli consentirà, ragiona, di restare in sella a prescindere dal risultato.
Ma non è solo pensando alla Sicilia che l'ex premier dice di voler stare alla finestra.
Il Mattino