Renzi stringe la mano a Prodi: nessuno nega suo ruolo per Expo. «Non siamo quelli che vomitano odio»

Renzi stringe la mano a Prodi: nessuno nega suo ruolo per Expo. «Non siamo quelli che vomitano odio»
Stretta di mano, dopo le polemiche per il mancato ringraziamento per la candidatura di Milano per l'Expo 2015 alla cerimonia inaugurale del primo maggio, tra il premier Matteo...

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Stretta di mano, dopo le polemiche per il mancato ringraziamento per la candidatura di Milano per l'Expo 2015 alla cerimonia inaugurale del primo maggio, tra il premier Matteo Renzi e Romano Prodi. Salito sul palco della Rassegna Aquae, collaterale all'Expo a Marghera (Venezia), gli organizzatori hanno chiesto espressamente una stretta di mano tra i due che hanno subito accettato, sorridendosi, mentre Renzi ha anche accennato un piccolo applauso per l'ex premier.




«Voglio dire che non ci sono polemiche, nessuno di noi non soltanto non nega a Romano Prodi in primis, al governo di Romano Prodi l'importanza straordinaria che ha avuto mica solo per Expo ma anche per Expo, e che certe polemiche sono incomprensibili ma è bene avere l'occasione per chiarirle se serve», ha sottolineato Renzi.



«Noi non saremo mai come quelli che passano il tempo a vomitare odio», ha poi sottolineato il premier a un incontro elettorale per sostenere la compagna del candiato sindaco di Venezia del Pd, Felice Casson a Mestre. «Alcuni di quelli che urlavano Roma ladrona - ha aggiunto accompagnato da un applauso del pubblico - quando sono arrivati a Roma si sono trovati bene».



«Domenica tra Venezia, Modena, Bologna, Milano. L'Italia è più forte di chi dice solo e sempre no», ha poi scritto su Twitter Renzi.



«Noi a Roma continueremo nel bene e nel male. Possono mandarci a casa ma non possono fermarci», ha insistito Renzi. «Il futuro - ha proseguito - può essere meglio del passato. E lo si può dire anche a Venezia. Non è arroganza» ha concluso il premier.



«Abbiamo sì qualche occasione perduta dietro di noi, ma abbiamo anche tante possibilità. Anche questa manifestazione è uno stimolo al Paese. Noi ormai siamo divisi tra quelli che pensano che questo sia un paese finito e quelli che credono che l'Italia sia comunque un paese infinito che riesce a stupirci e sorprenderci», ha detto ancora il premier.



«In campagna elettorale bisognerebbe parlare poco e andare nel merito, fare proposte concrete, come sta facendo Felice Casson, fare come Alessandra Moretti che si è dimessa», ha proseguito il premier. «Ci sono tanti europarlamentari che vediamo sempre in tv e che invece di avere la felpa Bruxelles o Strasburgo - ha continuato - hanno la felpa dei comuni che visitano. Non bisogna stare troppo a parlare».

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Il Mattino