Virus, ricoverati ancora in aumento: primi due infetti dalla Spagna

Virus, ricoverati ancora in aumento: primi due infetti dalla Spagna
In questi giorni l'attenzione mondiale sull'andamento della pandemia è, in parte, rivolta alla Spagna: sia perché il numero de nuovi infetti,...

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In questi giorni l'attenzione mondiale sull'andamento della pandemia è, in parte, rivolta alla Spagna: sia perché il numero de nuovi infetti, quotidianamente, è tra i più alti d'Europa, sia perché il Regno Unito ha deciso di imporre la quarantena a chi torna dalla penisola iberica, dando così un colpo letale all'industria del turismo di un paese normalmente tra i più amati dai britannici. Ieri, però, anche Roma, tra i casi di importazione ha registrato i primi due casi arrivati dalla Spagna. Entrambi italiani. Spiega l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato: «Nell'Asl Roma 2 un caso positivo riguarda un uomo residente e di rientro dalla Spagna, ora trasferito allo Spallanzani. Nell'Asl Roma 5 si registra un caso nelle ultime 24 ore e riguarda una persona anch'ella di rientro dalla Spagna per la quale sono state attivate le procedure del contact tracing internazionale». Nel totale di 13 positivi trovati ieri nel Lazio, i casi di importazione sono 8: tra gli altri, anche due da Afghanistan, uno da Pakistan, uno da Egitto e un caso di una donna da Capoverde con link con Arabia Saudita.


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Ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha parlato in videoconferenza con il suo omologo spagnolo, Salvador Illa. Dicono al Ministero: è stato una occasione di discussione sul quadro epidemiologico in Italia e Spagna, con particolare attenzione alla prossima riapertura delle scuole. «Il contatto continuo con i nostri partner europei resta una delle armi fondamentali per vincere insieme la battaglia contro il Covid-19», dice Speranza. Visti i continui scambi tra i due paesi, se l'epidemia ripartirà in Spagna, difficilmente l'Italia potrà evitarne le conseguenze (come in fondo avvenne a marzo, ma a parti invertite). La Spagna sta trattando con il Regno Unito perché escluda dall'obbligo della quarantena coloro che viaggiano nelle Baleari e alle Canarie, dove la circolazione del virus è molto bassa. L'Italia, ovviamente, segue con attenzione questa vicenda, tenendo conto che isole come Ibiza e Formentera sono, d'estate, piene di nostri connazionali per svago ma anche per lavoro.

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In parallelo, l'Italia deve vigilare sull'andamento dell'epidemia nelle regioni. I dati di ieri, apparentemente, sono molto buoni: calo dei positivi (170, ma il lunedì c'è sempre una frenata legata alla pausa della domenica), pochi i morti (5). Però se si leggono i numeri con attenzione si scopre che prosegue l'aumento dei ricoveri. In terapia intensiva più 1 rispetto al giorno precedente, più 5 negli altri reparti. Se ci soffermiamo solo sul Lazio, in dieci giorni sono aumentati di 18 unità. Tenendo conto che comunque quotidianamente ci sono delle dimissioni, questo significa che il flusso dei ricoveri è ripreso. Dunque, non è vero che si stanno trovando solo pazienti asintomatici. Ad esempio uno dei due italiani tornati dalla Spagna e trovato positivo a Roma ora è allo Spallanzani. «Per questo - dice il direttore sanitario Francesco Vaia - è importantissimo che tutti facciamo attenzione, usiamo le mascherine e manteniamo le distanze».

 
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Il Mattino