Tutele minime per tutti e un trattamento da lavoro subordinato per chi fa il ciclofattorino di mestiere e non saltuariamente. Così la maggioranza interviene sulla questione...
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L'approdo in Aula è invece fissato per giovedì 10, ma potrebbe scivolare anche a martedì 15. Di sicuro sul tema rider il lavoro è avanti. La stessa ministra Nunzia Catalfo, si dice «molto soddisfatta». In sostanza c'è un doppio binario, per chi trasporta pasti in sella solo saltuariamente, mettendo insieme meno di 5 mila euro annui, viene garantito un nucleo di diritti inderogabili (divieto di cottimo, paga minima oraria collegata ai contratti, salute e sicurezza, tutele previdenziali). Per coloro che invece vivono di quei guadagni scatta la tutela del lavoro subordinato. Nel dettaglio, sindacati e aziende possono mettersi d'accordo, hanno un anno di tempo per farlo, e «definire criteri di determinazione del compenso complessivo che tengano conto delle modalità di svolgimento della prestazione e dell'organizzazione del committente».
La mancata stipula di questi contratti non può però comportare una remunerazione basata sulle consegne: «ai lavoratori deve essere assicurato un compenso minimo orario parametrato ai minimi tabellari stabiliti dai contratti collettivi nazionali di settore affini».
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Il Mattino