E' un caso o poco ci manca il progetto per concretizzare “Il giardino della memoria” di Rigopiano che rallenta e non solo per l'emergenza sanitaria del...
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L'iniziativa, dal punto di vista amministrativo, è portata avanti dal sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, uno degli imputati della strage in un processo che stenta a partire. Il cuore del progetto, aveva spiegato l'architetto Roberto Chimisso, è una statua della Madonna donata dagli scalpellini sardi di Orosei, un elemento con inciso i 29 nomi delle vittime e 29 cubi, anch’essi a simboleggiare le ventinove persone che hanno perso la vita nella tragedia di Rigopiano. Un'opera ad altezza naturale, rivolta verso il luogo della tragedia: uno sguardo di misericordia per chi ha perso la vita all'improvviso.
Per finanziare “Il giardino della memoria”, ci sono stati diversi eventi fra i quali quello dell'anno scorso al teatro D'Annunzio di Pescara: “Per un pugno di risate”, uno spettacolo firmato da Pino Insegno e Federico Perrotta. Ma quanto ai permessi finora porte chiuse a Lacchetta. Da Chieti, la direzione della Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio intende rilasciare un parere solo se ci sono le determinazioni degli uffici regionali competenti in relazione al rischio valanghe. E dal capoluogo regionale, a febbraio il dipartimento territorio ed ambiente con il suo servizio prevenzione rischi di Protezione civile ha fatto sapere al sindaco Lacchetta che l'opera, così dove si pensa di collocarla, non va bene. Sabatino Belmaggio, il dirigente regionale, chiede che venga rivista l'attuale proposta progettuale individuata in “un'area esterna al canalone valanghivo”. Ed ancora:”L'area oggetto dell'intervento è a quota 1.100 metri e presenta nuove situazioni di vulnerabilità dovute soprattutto alla mancanza di copertura da parte della vegetazione e quindi predisposta a nuove valanghe”. Belmaggio poi invita Lacchetta, qualora il giardino non si volesse prevedere altrove, a interpellare un altro ufficio regionale per riclassificare l'assetto idrogeologico dell'area. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino