Trovato in Spagna il padre in fuga con il figlio. Il neonato sta bene

Trovato in Spagna il padre in fuga con il figlio. Il neonato sta bene
È stato trovato in Spagna il padre di Orbassano (Torino) da tre giorni in fuga con il figlio neonato di 15 giorni. Lo...

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È stato trovato in Spagna il padre di Orbassano (Torino) da tre giorni in fuga con il figlio neonato di 15 giorni. Lo annunciano i carabinieri. Il bambino sta bene. Enzo Costanza, 38 anni è stato localizzato dalla polizia, in un centro commerciale di Albacete, in Castilla-La Mancha. Il neonato, in buone condizioni, è stato trasferito in un ospedale pediatrico per un controllo medico.



Gli investigatori si erano messi da subito sulle tracce dell'uomo e ieri pomeriggio era stato rilevato un pagamento con la sua carta di credito a Ciudad Real, nel centro della Spagna, dove Costanza aveva fatto un pieno di carburante. Si presume che stesse viaggiando in direzione del Portogallo.



Costanza non è in stato di fermo, dal momento che nei suoi confronti non era stato spiccato un ordine di arresto, ma soltanto una misura di protezione nei confronti del neonato, informano le fonti di polizia. L'uomo è stato individuato in un centro commerciale del comune di 175.000 abitanti, al sudest della penisola iberica, sulla Meseta Centrale, dove era giunto a bordo del suo suv Freemont grigio. Avvicinato dagli agenti, è stato identificato e condotto con il figlioletto in ospedale, per controlli medici.









LA PRIMA PARTE DELLA FUGA



Le ultime tracce portavano in Spagna, nella zona di Valencia. Lì è stato rintracciato Enzo Costanza, il padre torinese che da martedì è in fuga col figlio neonato. Il suo Fiat Freemont di colore grigio è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza di un distributore di carburante, dove ha fatto benzina con la carta di credito. Nell' ingrandimento delle immagini si vede, sul sedile posteriore, l'ovetto verde utilizzato per trasportare il bebè. Poi di nuovo il nulla, con le polizie di mezza Europa mobilitate per riportare a casa questo bambino di due settimane. Da martedì pomeriggio il piccolo è in viaggio col padre, un impiegato di 38 anni affetto da qualche disturbo per i quali era in cura da uno psichiatra. «Non è mai stato un uomo violento, con il bambino era affettuoso e protettivo. Non so che cosa gli stia passando per la testa», ha detto la mamma del piccolo, Stefania C., ai carabinieri che da Torino coordinano le ricerche, nelle quali sono state coinvolte la gendarmeria francese e adesso pure la guardia civil spagnola. L'uomo è indagato per sottrazione di minore dalla procura subalpina, che ha aperto un'inchiesta sulla vicenda. Ma la priorità dei militari dell'Arma è riportare a casa, sano e salvo, il bambino. Le ricerche sono scattate martedì sera, quando la mamma ha denunciato la scomparsa di quel figlio, voluto e tanto atteso dalla coppia. «Siamo andati al supermercato di Rivalta - ha detto ai militari - sono entrata per fare un regalo al bambino, mentre Enzo e il bambino sono rimasti ad aspettarmi in auto, nel parcheggio. Quando sono tornata non c'erano più». Poco prima la coppia, con il neonato, era stata da Alfonso Matropietro, lo psichiatra che dal 2006 ha in cura Costanza. Il neo papà vorrebbe sospendere le cure, ma il medico gli prescrive di aumentare i dosaggi. «Era tranquillo, non immaginavo cosa sarebbe accaduto», racconta la moglie. «L'ho chiamato al cellulare, ma ha messo giù - spiega ai carabinieri - e poi ha spento il telefono». L'apparecchio viene localizzato a Bardonecchia, sulle montagne torinesi, e poco dopo le telecamere di sorveglianza del traforo autostradale del Frejus immortalano il suv che attraversa il confine. Testimoni hanno riferito alla gendarmeria francese che l'uomo e il piccolo hanno trascorso la notte tra martedì e mercoledì in un albergo di Lione. Il bimbo, indosso la tutina di Snoopy, «stava bene», hanno riferito testimoni. La fuga prosegue, fino in Spagna, dove ora si concentrano le ricerche. I familiari sono convinti che Costanza non possa fare del male al figlio. Ma con il passare delle ore cresce la preoccupazione. Per fermarlo serve cautela, dicono i carabinieri, per evitare che possa reagire in modo imprevisto. «Ultimamente era diventato molto cattolico - raccontano alcuni conoscenti dell'uomo - È possibile che la sua meta sia religiosa...». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino