Elezioni Roma 2021, sondaggi: Calenda batte Raggi e i candidati del Pd

Elezioni Roma 2021, sondaggi: Calenda batte Raggi e i candidati del Pd
Il sondaggio che Carlo Calenda aspettava, e che aveva commissionato a Euromedia Reserach di Alessandra Ghisleri è arrivato. Il calcolo dei possibili consensi si basa sulla...

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Il sondaggio che Carlo Calenda aspettava, e che aveva commissionato a Euromedia Reserach di Alessandra Ghisleri è arrivato. Il calcolo dei possibili consensi si basa sulla candidatura del leader di Azione con il suo partito, e non con la coalizione di centrosinistra, anche se lui l’ex ministro insiste: «Io continuerò a cercare l’accordo con il Pd e con tutte le altre forze della coalizione».

I dati sono piuttosto incoraggianti per Calenda nella sua corsa a sindaco di Roma se, dopo attenta lettura del report, ufficializzerà di voler competere per il Campidoglio. Calenda batte la Raggi per 22,2 a 16,9: questo è il primo numero interessante. 

E ancora Calenda: oltre a superare la Raggi batte anche il candidato di centrosinistra che non si sa qual è al momento ma nel sondaggio si è ipotizzato fosse Fabrizio Barca e su questo sono state fatte le domande. Barca al 16,3 e Calenda al 22,2. Giorgia Meloni (candidata al Campidoglio, anche se non sarà, alla guida del centrodestra) in questo schema è al 44,6. Più forte di tutti, ma appunto l’indisponibilità di Giorgia ad essere la candidata è assoluta. E come andrebbero le cose a Roma se a correre fossero: Massimo Giletti (centrodestra), Raggi, Barca e Calenda? Il giornalista di Non è l’Arena al 31 per cento, il leader di Azione al 26,5 in seconda posizione (ballottaggio Calenda-Giletti!) e dietro la Raggi (23,1) e Barca (19,4). Ultimo specchietto by Ghisleri: Antonio Tajani candidato del centrodestra vince con il 30,3, secondo Calenda con il 27,3, la Raggi al 22,7 e ultimo Barca (19,7). 

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Morale del sondaggio? Calenda arriva al ballottaggio quali che siano gli altri candidati. Il problema è che non saranno questi (a parte la Raggi e pure su di lei però giurarci non conviene) ma già che Calenda batte Virginia è un dato che dovrebbe confortare il leader di Azione. Il quale, se si candidasse con l’intero centrosinistra, sbaraglierebbe. Altra rilevazione Ghisleri riguarda la fiducia dei romani nei candidati. Il paragone è tra Calenda e la Meloni (presa come esempio di candidato fortissimo anche se, ripetiamo, non sarà lei in campo). Il 45,9 ha fiducia in Giorgia, il 42,7 in Calenda, il 32,7 in Giletti, in Cirinnà (candidata alle primarie del Pd) il 31,8 mentre la Raggi arriva al 30,8. 

Questi sono numeri che potrebbero spingere il Pd a convergere su Calenda, e la conquista del Campidoglio per il centrosinistra si farebbe molto possibile. Infatti il Nazareno a Calenda non chiude le porte in faccia. Anche se continua con il mantra delle primarie (pure ieri sera nella riunione del centrosinistra romano) e anche se Zingaretti insisterà fino alla fine per un accordo rossogiallo per Roma (con ritiro della Raggi). In più, nella girandola dei nomi, ieri tra i dem ne circolava un altro, civico, che potrebbe andare a genio al secondo turno (e magari anche al primo) ai grillini: Lorenzo Tagliavanti. Uomo di sinistra, presidente della Camera di Commercio, provenienza Garbatella, capace di parlare alle periferie e ai poteri che contano. Sarà lui il candidato? Chissà. 

Oggi intanto, sull’altro fronte, nuovo incontro Meloni, Tajani, Salvini, il quale ieri ha incontrato parlamentari, consiglieri, presidenti di municipio di Roma e del Lazio. Ha promesso loro: «Ci sarà il candidato sindaco di Roma entro poche settimane». E ha aggiunto: «Zingaretti è un governatore disastroso. La Raggi è un sindaco pessimo. Dobbiamo svergognarli ogni giorno». Stamane, i tre leader a consulto. «Il nostro dovrà essere un candidato politico ma non partitico», dirà Salvini ai colleghi. Il problema è trovarlo.

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Il Mattino