Pazienti e familiari evacuati dalla sala d'attesa del Pronto soccorso allagato dalla bomba d'acqua del pomeriggio: è accaduto all'ospedale Sant'Eugenio di...
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«Una situazione che ha dell'incredibile - dice Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d'Italia - quella registrata poche ore fa nel nosocomio dell'Eur, dove sono state sufficienti un paio d'ore di pioggia per determinare gravi infiltrazioni dal soffitto che hanno allagato il pavimento del Pronto soccorso. Le persone in sala d'attesa sono state fatte allontanare dall'area, tra lo sconcerto e lo sconforto per chi, in una struttura della sanità pubblica che dovrebbe essere sinonimo di sicurezza, ha dovuto invece constatare la fragilità della sanità targata Zingaretti.
Assai diversa la situazione secondo il direttore generale dell'Asl Roma 2, Flori Degrassi: «Non c'è stata alcuna evacuazione del pronto soccorso dell'ospedale romano Sant'Eugenio in seguito al nubifragio che si è abbattuto su Roma». Questa la nota dell'Asl.
«Dopo le opportune verifiche - dice poi al telefono la dottoressa Degrassi - posso confermare che al più sono cadute poche gocce d'acqua nella sala d'attesa che pure nei mesi scorsi era stata interessata dai lavori di impermeabilizzione. Proprio per questo sono intervenuti i tecnici che hanno verificato la tenuta dei lavori e che nei prossimi giorni prenderanno le opportune iniziative. L'evacuazione? Non mi risulta. Forse le persone in attesa sono state fatte uscire dalla sala durante il sopralluogo dei tecnici».
La ricostruzione non convince le organizzazioni sindacali: «Denunciamo con preoccupazione - scrive Stefano Barone, segretario romano del Nursind Sindacato degli infermieri - la situazione creatasi con la pioggia di queste ore all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Eugenio. Questo episodio dimostra la fragilità delle strutture della sanità romana. Volendo fare una battuta amara potremmo dire che la sanità laziale continua a far acqua da tutte le parti, se non fosse per l’abnegazione del personale sanitario che con responsabile senso del dovere compensa le carenze gestionali. Non bastava il cronico problema della mancanza di infermieri, vero tallone d’Achille della sanità laziale, ma ora anche gli edifici dimostrano una crescente inadeguatezza sia sul piano strutturale che probabilmente sulle manutenzioni».
E in serata è arrivato anche un nuovo intervento di Santori: «È clamoroso come la dottoressa Degrassi possa negare l’evidenza di fronte a centinaia di persone che sono state evacuate alla presenza di decine di medici, infermieri e personale sanitario». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino