Veri e propri raid contro i commercianti. Furti rapine, aggressioni e danneggiamenti. Dodici giovanissimi bulli, nove dei quali minorenni (tra loro anche una ragazza), dopo un...
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«Abbiamo rintracciato una baby gang, composta da 12 soggetti che a gennaio si sono resi responsabili di diversi episodi di rapina a danni di esercenti di origine straniera - ha spiegato Pamela De Giorgi, dirigente del commissariato Appio-Tuscolano - Sono state compiute rapine e aggressioni al fine di procurarsi pochi beni. La cosa importante da sottolineare è la violenza usata nel corso di questi episodi: non hanno esitato assolutamente a pestare le vittime che si trovavano di fronte». Ai fini del buon esito dell’attività investigativa fondamentale è stata la collaborazione delle vittime.
Il modus operandi prevedeva che «entrassero nei negozi anche in dieci per volta: due o tre rimanevano fuori a controllare, quattro o cinque tenevano buoni i proprietari «e gli altri facevano razzia». Abbigliamento, dettagli fisionomici riferiti dalle vittime e i successivi riconoscimenti fotografici, hanno permesso ai poliziotti di chiudere il cerchio attorno ai responsabili delle rapine. L’indagine ha ricostruito le dinamiche di tutti i casi: via Arco di Travertino, via Menghini, via Appia Nuova e via Enea sono i luoghi dove la banda ha colpito. Il più grande, C.J.S. 19 anni di origini argentine, indossava sempre un orecchino con ciondolo a croce, dettaglio importante ai fini del suo riconoscimento mentre B.R. romano e K.O. ucraino, entrambi 18enni, sono gli altri due maggiorenni. «Per i minori è stata disposta la permanenza in casa e definito che non possono avere né comunicazioni telefoniche e telematiche - sottolinea De Giorgi - mentre per i maggiorenni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati disposti gli arresti domiciliari».
Le famiglie sono rimaste particolarmente sorprese: «Non sospettavano tale attività dei figli minorenni - ha aggiunto De Giorgi - sono ragazzi che svolgevano una vita assolutamente regolare, frequentando la scuola al mattino».
Il Mattino