Roma, furbetti del cartellino: licenziata impiegata in Campidoglio

Roma, furbetti del cartellino: licenziata impiegata in Campidoglio
Primo licenziamento del comune di Roma in applicazione del decreto Madia contro «i furbetti del cartellino». Il provvedimento di sospensione dal lavoro è stato...

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Primo licenziamento del comune di Roma in applicazione del decreto Madia contro «i furbetti del cartellino». Il provvedimento di sospensione dal lavoro è stato notificato ieri nei confronti di Letizia Beato, dipendente comunale da oltre trent'anni. La donna è stata sorpresa fuori dagli uffici comunali di via della Greca il 20 aprile scorso da dove si era allontanata, senza timbrare l'uscita, per recarsi al bar a bere una camomilla essendosi sentita male. Il difensore, l'avvocato Giuseppe Pio Torcicollo, annuncia ricorso contro il licenziamento.


Gli atti della vicenda, come da prassi, sono stati inviati anche alla Procura di Roma che ha avviato una indagine in cui si ipotizza il reato di truffa. In base a quanto ricostruito nel provvedimento di sospensione dal servizio la donna, il 20 aprile scorso, ha timbrato l'ingresso in ufficio alle 7.59 ma sarebbe poi uscita alle 8.10 per recarsi ad un bar nella zona per prendere una camomilla ma senza passare il badge. «Dopo essere andata al bar - è detto nel documento che cita la versione fornita dalla donna - nel rientrare in ufficio sono inciampata sul marciapiede, all'altezza di via dei Cerchi e sono stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso».

Dalle verifiche è emerso che la sola timbratura effettuata è quella delle 7.59. «L'assenza della timbratura in uscita rientra nella fattispecie della falsa attestazione della presenza in servizio», si legge nel provvedimento di sospensione. La donna si è difesa affermando di «non aver timbrato l'uscita perché, da una parte l'intento era di rientrare al volo e quindi confidavo in un rientro immediato in ufficio, e in più nello stato di malessere in cui mi trovavo non ho realizzato che avrei dovuto timbrare, quindi ho commesso una mancanza, ma non avevo nessuna intenzione di rimanere fuori dall'ufficio». Per questo motivo ha impugnato il provvedimento. 

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Il Mattino