Roma, maxi rissa tra nigeriani per spartirsi la piazza dello spaccio: 9 arresti

Roma, maxi rissa tra nigeriani per spartirsi la piazza dello spaccio: 9 arresti
Sono dovute intervenire più di tre pattuglie dei carabinieri per sedare la violenta rissa scoppiata a Castel Verde. Protagonisti del caos 9 persone di origine...

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Sono dovute intervenire più di tre pattuglie dei carabinieri per sedare la violenta rissa scoppiata a Castel Verde. Protagonisti del caos 9 persone di origine nigeriana e un albanese. La rissa è scaturita per la spartizione e la gestione dello spaccio di stupefacenti e dei relativi proventi. A intervenire sono stati i carabinieri della Stazione di San Vittorino Romano e quelli della Compagnia di Tivoli. In manette sono finiti I.O. e O.K. di 26 anni, O.I. di 25, O.J. di 38, O.P. di 35, O.V.J. di 27, A.F.F. di 30, I.C. di 22, e l’albanese K.I. di 20, tutti ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.


I carabinieri sono intervenuti in via Massa San Giuliano, nel Comune di Roma dove era stato segnalato una violenta rissa in atto, tra cittadini nigeriani. I militari hanno bloccato tre stranieri, coinvolti nella lite, e successivamente con l’ausilio di altre pattuglie chiamate in forze, hanno proceduto ad effettuare delle perquisizioni presso il domicilio di uno dei fermati. Nell’abitazione, in via Villa Alfonsina, dove erano alloggiati anche altri sei cittadini extracomunitari, i militari hanno dovuto faticare per riuscire ad entrare. A seguito della perquisizione i militari hanno rinvenuti circa 1,019 kg di marijuana, già suddivisa in dosi, un bilancino di precisione, appunti dettagliati sull’illecita attività di spaccio, denaro contante provento dell’attività, ed infine diversi telefoni cellulari e smartphone utilizzati dagli spacciatori per la loro attività illecita. La sostanza sequestrata è stata sottoposta agli accertamenti quantitativi e qualitativi, mentre gli arrestati sono stati trattenuti in caserma, dall’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo. 
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Il Mattino