Covid, un No Vax su due è pentito e ora vuole il Green pass

Roma, un No Vax su due è pentito e ora vuole il Green pass
Le richieste aumentano giorno dopo giorno: «Dottore senta, ho deciso: mi voglio vaccinare, quando posso venire a studio da lei?». Corre veloce il tempo, a breve si...

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Le richieste aumentano giorno dopo giorno: «Dottore senta, ho deciso: mi voglio vaccinare, quando posso venire a studio da lei?». Corre veloce il tempo, a breve si arriverà al 15 ottobre quando il Green pass diventerà obbligatorio per i lavoratori e i medici di famiglia stanno registrando un aumento di richieste da parte degli assistiti per iniziare il percorso vaccinale. Per lo più si tratta di reticenti che si sono convinti o che hanno cambiato idea «spinti certamente dall’obbligo del certificato verde - spiega Alberto Chiriatti, vicesegretario regionale della Federazione italiana medici di famiglia - ma molti non lo fanno per ragioni di comodo, hanno capito che vaccinarsi è importante». Si riduce sempre di più la fetta dei “no vax” quelli che rifuggono il vaccino per motivi ideologici. «Uno zoccolo duro - prosegue Chiriatti - resterà ma saranno davvero pochi alla fine».

 

 

I numeri - Conti alla mano vedendo l’andamento delle ultime richieste - 2 nuovi pazienti di media al giorno per ogni medico - quel 20% di non vaccinati dovrebbe scendere entro la prima metà del mese di ottobre al 10%, arrivando a recuperare almeno altre 15 mila persone tra Roma e provincia. «La scorsa settimana in un solo giorno - aggiunge Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg - ho somministrato il vaccino a sei nuovi pazienti che fino ad allora non si erano immunizzati». Il fenomeno c’è ed interessa poi in larga parte anche coloro che, contratto il virus nei mesi scorsi ed essendo chiamati a una sola somministrazione, hanno deciso di vaccinarsi. «È indubbio che le richieste stiano aumentando - conviene anche un altro medico di famiglia, Fabio Valente - quale che siano le ragioni, l’aspetto positivo è che nessuno deve aspettare dal momento che le dosi ci sono e anche noi medici di famiglia possiamo richiederle alle Asl senza problemi alcuni».

Le esenzioni - C’è però un altro aspetto che Bartoletti sottolinea: «al crescere delle persone che vogliono vaccinarsi non mancano neanche quelle in cerca dell’esenzione, convinte che basti averla per ottenere il Green pass». Ma non è così proprio perché «L’esenzione, laddove poi permessa stando alla circolare del ministero della Salute, esclude la vaccinazione ma non dà diritto al certificato verde che per queste persone viene erogato solo con tampone negativo ogni 48 ore». Al netto di questo, comunque i camici bianchi sono molto fiduciosi e ottimisti: «molte persone hanno fugato dubbi e paure - conclude Chiriatti - decidendo di intraprendere il percorso vaccinale». Che nel Lazio ha raggiunto cifre da record facendo della Regione una delle prime realtà per vaccinati a livello europeo. Ad oggi infatti sono state somministrate più di 8 milioni 250 mila dosi che in percentuale significa aver raggiunto l’88% di persone immuni in doppia somministrazione tra gli over 18 e l’82% se si considerano anche i ragazzi con più di 12 anni. Il tutto in un momento in cui, seppur con una circolazione del virus sempre presente, scendono costantemente i nuovi positivi. Gli ultimi dati sono i più bassi «degli ultimi 3 mesi» spiegano dall’unità di crisi regionale. Ieri in tutta il territorio regionale si contavano 217 nuovi positivi, 55 in meno sul giorno precedente. Di questi, più della metà (129) si contano a Roma. Stabili - ma comunque in diminuzione rispetto a una settimana fa - i ricoveri nei reparti ordinari (393) e nelle terapie intensive (59).

 

 

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Il Mattino