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A leggerlo sulla carta è semplice. Cambiano le regole per le quarantene a scuola (con un positivo la classe non torna a casa se il numero sale a tre scatta l’isolamento per tutti) ma la nuova circolare congiunta dei ministeri dell’Istruzione e della Salute - «Non ancora declinata dall’Ufficio scolastico regionale», sottolinea Cristina Costarelli, a capo dell’AssoPresidi del Lazio - sta generando non poca confusione e molti malumori tra i dirigenti delle scuole, istituti comprensivi in primis. Il motivo? Lo spiega la Costarelli: «Finora la gestione dei casi anche dei sospetti è stata appannaggio delle Asl che vengono allertate dagli istituti ogni qual volta se ne presenti la necessità. Nell’ultima circolare invece si ipotizza l’impossibilità dell’Asl per un tempo o un motivo non specificato chiamando i presidi a sopperire a questa assenza» sulla gestione dei casi, i rapporti con le famiglie, il conteggio dell’esito dei tamponi. «Capisce che è complicato pensare che un dirigente possa sostituirsi al personale sanitario», aggiunge Giusy Ubriaco, preside dell’Istituto comprensivo Villaggio Prenestino. «Il nuovo piano è fumoso - prosegue - se l’Asl non può intervenire noi presidi dovremmo gestire i tamponi, i risultati in qualsiasi momento perché le famiglie possono trasmetterlo quando ricevono il referto ed ecco, non ci siamo tirati mai indietro e non lo faremo ma dobbiamo avere delle indicazioni precise che ancora mancano». In sostanza si deduce che se l’Asl fosse impossibilitata a procedere, le comunicazioni tra le famiglie sugli esiti dei tamponi e la seguente gestione delle quarantene finirebbe direttamente in capo ai presidi.
Banalmente potrebbe non essere più l’Asl a inviare il “quadro” di una classe che dovrebbe invece essere ricostruito dai dirigenti in base alle comunicazioni dei genitori. In un momento in cui proprio i nuovi contagi stanno aumentano nelle scuole di I grado, quelle cioè frequentate da bimbi finora esentati dalla vaccinazione che potrebbero invece rientrare nella “chiamata” delle nuove somministrazioni a partire da dicembre. Non solo, perché cambiano comunque le modalità per gestire i positivi a scuola. A fronte di un caso accertato in una classe, i compagni devono fare subito un primo tampone per escludere l’isolamento complessivo: se non ci sono altri positivi la classe resta in presenza altrimenti con tre positivi si va a casa e si ripete poi il tampone al quinto giorno, «ma tutto questo richiede una tempistica velocissima - aggiunge Manuela Manferlotti, preside dello storico Istituto Daniele Manin e reggente all’IC Manzoni - che potrebbe essere gestita solo dai presidi».
C’è poi un altro problema: la circolare ministeriale «è datata 4 novembre - aggiunge la Costarelli - ma ancora stiamo aspettando le indicazioni dell’Ufficio scolastico regionale che dovrebbe emanare un protocollo attuativo e fino ad allora si prosegue come prima e cioè: anche a fronte di un solo caso la classe intera va in quarantena».
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Il Mattino