Roma, assegnavano illegalmente case popolari: a capo della banda c'era la nonna

Roma, assegnavano illegalmente case popolari: a capo della banda c'era la nonna
Funzionavano come una vera e propria agenzia immobiliare e assegnavano case occupate di proprietà di enti pubblici ad immigrati. A capo dell'organizzazione, composta da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Funzionavano come una vera e propria agenzia immobiliare e assegnavano case occupate di proprietà di enti pubblici ad immigrati. A capo dell'organizzazione, composta da membri di un'unica famiglia, c'era una nonna di 64 anni.


La banda operava al Tuscolano: a scoprirla gli agenti del locale commissariato. Per ogni abitazione veniva richiesto un compenso che oscillava dagli otto ai 20 mila euro. A capo del sodalizio, composto da membri di un'unica famiglia, c'era la nonna 64enne con vari precedenti, tra cui questioni di droga. Tramite una sua conoscente, impiegata al Catasto, la donna riusciva a sapere quali erano gli appartamenti degli enti al momento liberi. In base alle richieste l'organizzazione provvedeva ad occuparli tramite l'aiuto di alcuni fabbri compiacenti.



A quanto emerso dalle indagini, in sei mesi ne avrebbero occupati e assegnati illegalmente venti. Il sodalizio, inoltre, svolgeva anche spaccio di droga nel quartiere. Le indagini sono scattate ad aprile scorso dopo la segnalazione di un giro di banconote false spese nei negozi del quartiere. Sono sei i componenti della famiglia finiti in carcere, dieci i complici ai domiciliari, mentre l'impiegata del Catasto è stata sottoposta alla misura di divieto di dimora nel comune di Roma.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino